La libertà è una condizione della mente. Si può essere liberi nel corpo, ma impossibilitati ad agire e a fare quel che realmente si desidera, perché i nostri paradigmi, inculcati sin dalla tenera età, ci impediscono di illuminare il mondo con il nostro operato. Ognuno di noi è una piccola aquila che può spiccare il volo per abbracciare la vita.
Invece spesso ci lamentiamo di quello che non abbiamo, accusando gli altri delle nostre miserie, delle nostre debolezze e di quei contrattempi che, secondo la nostra scarsa lungimiranza, ci impediscono di realizzarci. Invece la ricchezza è già a portata di mano, basta solo guardare fuori e dentro di noi. Osserviamo il nostro corpo che nella sua grande perfezione porta a compimento ogni millesimo di secondo quei meccanismi che ci mantengono in vita. Ammiriamo le bellezze del mondo! Come affermava Gesù, non dobbiamo mai preoccuparci di nulla, perché abbiamo sulla terra tutto quello che ci serve per condurre un’esistenza piena. Emerson condusse una donna, che gli chiedeva come arricchirsi, davanti all’oceano e le suggerì di osservare…
La libertà è veramente a portata di mano, bisogna solo esserne consapevoli e ambire sempre al miglioramento. Migliorarci con umiltà. Questo connubio perfetto ci darà sempre più stimoli arricchendoci nello spirito e non solo. Un giovanissimo Indro Montanelli, consapevole della strada che ancora doveva percorrere, affermava: «Se il giornalismo non è, per ora, la mia strada, è certo la mia meta e per potervi un giorno riuscire compio già da ora un paziente tirocinio di prova e riprova. Intanto seguo il monito di Papini ai giovani: scrivere molto e pubblicare poco. Io ho il buon senso di non pubblicare niente».
E se lo diceva Montanelli, che ha fatto del miglioramento la sua costante, tanto che è ancora oggi considerato uno dei più grandi giornalisti italiani, dobbiamo fidarci…
Maria Ianniciello