Il mese di febbraio porta sugli scaffali delle librerie numerose novità editoriali di casa Einaudi. Accanto a ristampe di libri come L’ultimo viaggio di Sindbad di Erri de Luca o Più lontano ancora di Jonathan Franzen, Einaudi propone una selezione di testi inediti, tra cui La nostra gang di Philip Roth. Scritto di getto nella primavera del 1971, prima dello scandalo Watergate, il romanzo del noto scrittore americano è una satira su Nixon. Protagonisti sono, infatti, Trick E. Dixon e il suo gabinetto, un team di personaggi corrotti e assetati di potere che furoreggiano a suon di malefatte.
In uscita a febbraio anche l’ultimo libro di Giorgio Falco, La gemella H, un romanzo che attraverso la storia di tre generazioni ripercorre la vicenda della famiglia Hinner, che dalla Germania nazista arriva all’Italia dei giorni nostri. Voce narrante principale è quella di Hilde, gemella di Helda e testimone dell’ascesa del nazismo. Lei, ribelle inerte in quel mondo progettato dai genitori, racconta all’età di ottant’anni le vicende di una vita intera, indissolubilmente intrecciate alla storia del Novecento. Un racconto di vita quotidiana, dal padre sostenitore del Reich ai debiti per la casa, dal desiderio di acquistare l’auto più lussuosa sino all’appropriazione della villetta del vicino di casa, un ebreo.
Trentotto storie brevi incentrate sulle parole, quelle molteplici combinazioni di ventuno lettere attraverso cui passa la vita di ciascuno di noi. È l’idea di Andrea Bajani, autore di La vita non è in ordine alfabetico, altra prossima novità di Einaudi. Alla basa una convinzione di fondo: il giorno in cui il bambino apprende a scuola l’alfabeto, il suo mondo è destinato a cambiare. È il momento in cui termina il mondo in cui le cose accadono e basta e inizia quello in cui queste stesse cose possono essere messe in ordine sotto forma di parole. Ed è così che le storie narrate nel nuovo libro prendono le mosse da altrettante parole, piccoli tasselli di una commedia umana in miniatura.
Infine un lungo viaggio attraverso giardini ed epoche differenti, dalla Toscana del Trecento alla Russia degli anni Venti, passando per la Francia settecentesca, il tutto ricostruito a partire da uno stesso punto di vista: quello di chi sta seduto su una panchina e osserva la realtà che lo circonda. Un’idea originale che sta alla base di Sulla panchina, il nuovo lavoro di Michael Jakob, in libreria sempre a partire da febbraio. Un saggio riccamente illustrato, quello di Jakob, attraverso il qualche ricostruire non tanto la storia di un oggetto comune come la panchina, quanto «alcune storie di alcune panchine». Un progetto ambizioso e che parte da una convinzione di base: questo oggetto apparentemente decorativo nasconde, invece, un grande potenziale. Situata nel giardino con estrema cura e intelligenza, la panchina orienta il nostro sguardo verso ciò che ci circonda, contribuendo a definire la nostra percezione del mondo e il nostro stato d’animo.