A breve un’eruzione del Vesuvio? L’esperto: notizie false

VesuvioIl Vesuvio continua a far palare di sé anche al Cinema, dove proprio oggi esce il film “Pompei”, diretto da Paul W.S. Anderson. La gente in particolare si chiede quando e se il vulcano erutterà, ma ad alzare il livello di attenzione sul Vesuvio è stato uno studio effettuato da Flavio Dobran della New York University. Per saperne di più a riguardo, abbiamo quindi intervistato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Giuseppe De Natale.

Il vulcanologo Flavio Dobran parla di un’eruzione del Vesuvio della durata di quindici minuti che potrebbe causare 1milione di vittime. Sul web e non solo si è scatenato il panico. C’è del vero in queste affermazioni?

Quando si descrive un’eruzione vulcanica di grandi dimensioni, riferendosi a una pliniana o, peggio, a un’eruzione ignimbritica, si crea ovviamente il panico. Questo vale in qualunque caso si descrivano fenomeni naturali estremi, come ad esempio un impatto meteoritico di grandi dimensioni sulla Terra. Il fatto che eventi estremi siano ‘possibili’ (sebbene per fortuna estremamente rari), dalla gente spaventata viene spesso confuso con il fatto che siano ‘imminenti’, e su questo equivoco gioca in genere chi vuol fare notizia con tali affermazioni. La verità è, invece, che il Vesuvio, dal 1944 a oggi e specialmente negli ultimi anni, è in uno stato di persistente ‘quiescenza’, e non dà alcun segno di una ripresa imminente di attività vulcanica. Chi affermasse, direttamente o ‘implicitamente’ il contrario, direbbe una enorme e palese falsità, priva di qualunque fondamento scientifico.

Quindi per il momento possiamo stare tranquilli…

Aggiungo che, proprio negli ultimi anni, l’attività sismica del Vesuvio, che come per la maggior parte dei vulcani persiste anche durante la quiescenza, è molto ridotta rispetto alla media del passato. Per fare un esempio, tra il 1999 e il 2000 il Vesuvio ebbe un picco di sismicità con terremoti fino a magnitudo 3.7 e con migliaia di eventi all’anno; negli ultimi decenni la media è di alcune centinaia all’anno; negli ultimi 5-10 anni è considerevolmente più bassa.

Una veduta di Napoli
Una veduta di Napoli

Dunque, a differenza di quel che si crede, non c’è relazione tra le ultime scosse e un’imminente eruzione del vulcano?

Come specificato in precedenza, tutti i vulcani, compreso il Vesuvio, hanno un’attività sismica di fondo, anche nei periodi di quiescenza, che può essere anche molto sostenuta. Al contrario, i piccoli terremoti delle ultime settimane non solo sono pochissimi, anche rispetto alle medie usuali, ma sono anche di piccolissima magnitudo, tanto che non superano neanche la soglia di 2.0 prevista anche per la semplice ‘comunicazione’ alla Protezione Civile da parte nostra. L’allarmismo diffuso in questi giorni penso (come cittadino) derivi purtroppo da un più generale senso di sfiducia nelle Istituzioni del nostro Paese che, spontaneamente o favorito da chi vuol fare notizia a ogni costo, si focalizza sulle paure più recondite della gente. E` a mio parere (come cittadino) un fenomeno triste ed allarmante, ma non ha nulla a che vedere con le eruzioni vulcaniche.

E` stato anche stilato un piano di evacuazione per l’area vesuviana. Una sua opinione a riguardo…

Il piano di emergenza per l’area vesuviana c’era già, è stato semplicemente aggiornato e migliorato nei dettagli. Come spesso accade, una notizia di per sé ottima si è trasformata in un’ulteriore preoccupazione, perché qualcuno ha associato quest’atto del Governo con l’esistenza di uno stato di ‘emergenza’ del vulcano. Al contrario, com’è ovvio, l’aggiornamento periodico è un atto dovuto, che serve per prevenire e gestire una futura possibile emergenza.

Che tipo di vulcano è il Vesuvio? E perché fa così tanta paura?

E` un vulcano esplosivo, come molti vulcani Italiani. I vulcani esplosivi come il Vesuvio possono generare eruzioni molto forti in grado di provocare la morte di chi ne è investito. Le eruzioni estreme sono comunque molto rare, ed è questo il motivo per cui (storicamente) non è affatto vero che questa zona faccia così tanta paura: al contrario, a partire dai Greci e dai Romani, tutti i popoli, nella Storia, hanno sempre avuto l’area napoletana come meta ideale per vivere. E questo nonostante ci siano state moltissime eruzioni del Vesuvio; dal 1631 al 1944 ci sono state innumerevoli eruzioni, eppure la popolazione nell’area è costantemente aumentata; questi territori erano tra i più ricchi al Mondo e tutti volevano viverci. La ragione è che le eruzioni più forti, cioè quelle catastrofiche, sono estremamente rare. Oggi, al contrario di ieri, siamo in grado di difenderci dalla maggior parte di esse, perché possiamo prevederle e predisporre adeguati piani di emergenza ed evacuazione. Dobbiamo però sempre ricordare che, in qualunque parte della Terra, sono possibili fenomeni naturali estremi, di qualunque tipo, da cui può essere difficile e in taluni casi impossibile difendersi. Vivere implica comunque accettare dei rischi. Per vostra conoscenza, io e i miei colleghi dell’Osservatorio Vesuviano viviamo quasi tutti a Napoli o alle falde del Vesuvio, e non abbiamo particolari preoccupazioni, se non quella di fare bene il nostro lavoro.

 

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