Quaranta opere di Alberto Giacometti in mostra nei suggestivi spazi della Galleria Borghese, a Roma. Si tratta dell’esposizione “Giacometti. La Scultura”, un percorso che a partire da mercoledì 5 febbraio e sino al 25 di maggio racconterà la scultura dell’artista svizzero e condurrà il visitatore alla scoperta dei vari modi in cui, nel corso della storia, è stato interpretato il concetto di statua. Fondamentale, infatti, il dialogo che si creerà tra i quaranta pezzi firmati dallo scultore e artista novecentesco e le opere presenti all’interno della nota Galleria romana. Per nulla casuale, infatti, la scelta della Villa Pinciana come spazio espositivo: nobile scenario in cui sono esposti capolavori della scultura di epoca greca e romana, del Rinascimento, del Barocco e del Neoclassicismo, in questa occasione la Galleria si apre a una speciale riflessione in merito all’interpretazione statuaria della figura umana nel corso del XX secolo.
LA MOSTRA – Promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in collaborazione con la Galleria Borghese e organizzata e prodotta da Arthemisia Group, la mostra vanta come curatore, accanto alla direttrice del museo Anna Coliva, anche Chistian Klemm, studioso dell’opera di Giacometti e realizzatore di alcune delle più importanti esposizioni dedicate all’artista svizzero. Alla base dell’esposizione una riflessione sulla poetica di quest’ultimo, emblema di un secolo, il Novecento, che è stato attraversato da grandi sconvolgimenti politici, storici e culturali. Ed è proprio per questo che i curatori della mostra hanno voluto mettere a confronto la tragicità della scultura moderna alla classicità del passato, presentando un artista considerato visionario, onirico e surrealista e rapportandolo ai capolavori custoditi nella Galleria. In mostra, ad esempio, le forme sinuose e bianche della Femme couchée qui rêve (del 1929), per l’occasione affiancate a quelle della Paolina del Canova (1805/1808), il passo pesante dellʼHomme qui marche (1947), in cui ritroviamo quello affaticato di Enea sotto il peso di Anchise (1619), ma anche la Femme qui marche (1932/1936), nera e misteriosa come le sfingi della Sala egizia, e l’equilibrio instabile dellʼHomme qui chavire (1950), proprio come accade al David del Bernini (1623/1624).
Scheda tecnica della mostra:
Galleria Borghese
Piazzale Museo Borghese 5, Roma
Dal 5 febbraio al 25 maggio 2014
Orari: Lunedì chiuso, da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00
Biglietti: intero 16 euro, ridotto 11,50 euro