Mika si esibirà domani, 18 maggio 2014, a Napoli in piazza Plebiscito per la festa di Nutella
«Tu finirai in prigione o diventerai una star», gli ripeteva sempre sua madre. Fortunatamente, tra le due profezie, si è avverata solo la seconda. Oggi Mika è una stella del firmamento musicale, con tre album di inediti all’attivo (il quarto, al quale sta lavorando, dovrebbe uscire a fine anno), milioni di copie vendute in tutto il mondo e una serie infinta di progetti artistici realizzati e da realizzare. Con quell’aria da fanciullo timido ed educato, ma anche di mago astuto delle sette note, Mika è riuscito a farsi spazio in un ambiente difficile e autoritario come quello della musica, senza sgomitare e, soprattutto, senza snaturare la propria identità. La faccia da bravo ragazzo, contornata di riccioli angelici, nasconde in realtà un temperamento forte, grinta e furbizia da vendere. Ciò che rende speciale l’artista di Beirut è la coerenza, caratteristica che ben pochi colleghi possiedono o riescono a mantenere durante la propria carriera. Mika non scende a patti, non accetta compromessi. Lo ha dimostrato in svariate occasioni, rifiutando, senza se e senza ma, l’invito delle case discografiche che lo volevano trasformare, plasmare, per divenire l’ennesima “copia” di Robbie Williams o Craig David.
Dal Libano a Parigi, passando poi per Londra, Stati Uniti e Italia. La vita “on the road” di Michael (vero nome di Mika), croce e delizia, hanno sicuramente fortificato il carattere del giovane artista, fin da bambino. L’esperienza della guerra, il rapimento del padre, l’esilio in Francia, poi il trasferimento (l’ennesimo) in Inghilterra, per frequentare il prestigioso Royal College of Music. Un percorso mai lineare ma ricco di imprevisti e di ostacoli, come la dislessia, di cui Mika soffriva da ragazzino. Un problema che, unito al sovrappeso, non ha mai facilitato il rapporto con i suoi compagni, la socializzazione, l’apertura ad una normale quotidianità. La musica, vera amica, lo ha salvato. Solo attraverso il linguaggio di uno strumento, lo studio di tutti i generi musicali, la presa di coscienza di possedere un talento fuori dal comune, hanno trasformato il brutto anatroccolo in un bellissimo cigno. La voce di Mika è un dono che la natura riserva a pochi eletti: l’ampia estensione vocale, infatti, gli consente di padroneggiare con facilità la tecnica del falsetto e di poter cantare qualunque cosa, spaziando dal classico al rock, dal pop alla dance.
La consacrazione a livello mondiale arriva nel 2007 grazie al successo del primo singolo, “Grace Kelly”. Un brano che parla della frustrazione di un artista, maltrattato, incompreso ma che, nonostante tutto, farà musica, la sua musica. Un pezzo che è un biglietto da visita, che mostra ciò che è e ciò che intende fare Mika. Coerenza, dicevamo. Bandiera sventolata con orgoglio dal cantautore libanese e che ha sempre accompagnato la sua scrittura. Il primo album, “Life In Cartoon Motion”, ai vertici delle classifiche europee per diversi mesi, contiene brani (da “Love Today” a “Relax, Take It Easy”) in cui descrive le proprie esperienze, il suo modo di essere e di vivere la musica, fregandosene altamente delle mode del momento, dell’omologazione, del piacere a tutti i costi. Nel 2009 arriva il secondo album, meno acclamato del primo, ma che consente a Mika di indagare ancor più in se stesso e di mettersi alla prova con un lunghissimo e spettacolare tour mondiale. “The Boy Who Knew Too Much” contiene hit quali “We Are Golden” e “Kick Ass (We Are Young”), colonna sonora dell’omonimo film. L’Immaginarium Tour ottiene un incredibile successo, grazie anche alla teatralità delle performance di Mika, incontenibile sul palco, tra giochi di luci, colori e abiti glam.
Il 2012 è l’anno del terzo album di inediti, “The Origin Of Love”. Dopo un periodo di pausa, durante il quale, però, collabora con Madonna alla scrittura del brano “Gang Band”, Mika torna sulla scena con un nuovo lavoro e nuove idee. L’artista parla, attraverso i suoi testi, della propria omosessualità, dei conflitti e delle battaglie vinte a livello personale, dell’amore dato e ricevuto, perso e ritrovato. Un album ricco di contenuti ma anche di sonorità ricercate, con pezzi importanti e ben costruiti come “Celebrate” (con Pharrell Williams), “Stardust” e “Underwater”.
Libanese naturalizzato britannico, anche un po’ francese e statunitense (da parte di padre) ma con il cuore italiano. Mika ama l’Italia: non ha mai nascosto la sua passione per il Bel Paese. Un amore corrisposto, se consideriamo il successo di vendite e l’uscita della raccolta “SongBook Vol.1” solo sul nostro mercato nazionale. Un rapporto idilliaco, un feeling nato e intensificatosi durante la partecipazione dell’artista prima come ospite e poi come giudice di X Factor. La Mika –mania scoppia e contagia tutti. Il talent show consente al pubblico italiano di scoprire un personaggio, o meglio, una persona dolce, istintiva, sincera e divertente, a cui difficilmente si può resistere. In attesa del nuovo album di inediti e della prossima edizione di X Factor (per la quale è già stato confermato da Sky Uno), Mika terrà un super concerto a Napoli, domenica 18 maggio, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni di Nutella. Un evento imperdibile, ad ingresso gratuito, che porterà in Piazza del Plebiscito migliaia di persone.
Silvia Marchetti