Stalking e film: il legame si fa sempre più forte. La settima arte indaga da anni su questa tematica e lo sta facendo con sfumature e linguaggi diversi. In questa rovente estate 2015 è uscito al cinema il film “Il ragazzo della porta accanto” con Jennifer Lopez nel ruolo di Claire Peterson, un’insegnante di letteratura bella e affascinante, che ha superato i quarant’anni e che si sta separando dal marito infedele. Un giorno questa donna, madre di un adolescente timido, incontra proprio nei pressi del garage della propria abitazione un ventenne bello ed enigmatico, Noah (Ryan Guzman), che comincia a frequentare lei e la sua famiglia, diventando amico e confidente del figlio. Claire, vulnerabile e senza punti di riferimento, perde la testa e per una sola notte va a letto con Noah. Peccato che questo ragazzo intelligente, con la battuta pronta, e con gli addominali scolpiti sia un sociopatico, che le renderà la vita impossibile, perseguitandola. Il ragazzo della porta accanto – diretto da Rob Coen, un regista che di action movie se ne intende – è un film con una trama piuttosto debole, perché tutto è già stato proposto e visto. Non c’è pathos in questa pellicola, nonostante le buone premesse iniziali. Jennifer Lopez è credibile nel suo personaggio e non mancano alcuni spunti di riflessione sulla società contemporanea americana, dove il business conta più del pensiero, della riflessione, e dove le discipline umanistiche, soprattutto i classici, non trovano spazio, perché all’apice della scala dei valori ci sono i soldi; quindi il successo è fine a se stesso. Ma perché Il ragazzo della porta accanto non può essere definito un ottimo film? Innanzitutto manca di originalità; diversi sono, infatti, i lungometraggi che hanno trattato il tema dello stalking e del mobbing quasi allo stesso modo. Ne cito due con Michael Douglas: Attrazione Fatale (1987) e Rivelazioni (1994). Qui entrambi i personaggi sono sposati e vengono molestati da due donne con cui hanno avuto una relazione priva di veri coinvolgenti emotivi. Nella pellicola uscita il 23 luglio 2015 il punto di vista è al femminile ma le ansie e le paure del personaggio di Jennifer Lopez sono le stesse di quelli di Michael Douglas. Nel complesso Il ragazzo della porta accanto è un film passabile che, a prescindere da quanto scritto sopra, non ci annoia. L’azione, man mano che i minuti passano, si fa sempre più veloce. I nostri occhi osservano i dettagli aspettando un finale scontato e con scene fin troppo cruenti.
Voto: [usr 3]
Trailer de Il ragazzo della porta accanto