Venti canzoni emozionanti e senza filtri nel nuovo album di Bianca Atzei “Bianco e Nero”.
L’avventura nella musica di Bianca Atzei è cominciata nel 2012, dunque appena tre anni fa. In realtà la giovane e talentuosa ragazza milanese, di chiare origini sarde, era da un po’ che ci provava, tra incursioni live, comparsate, duetti e collaborazioni più o meno fruttuose e tanto, tanto studio. La voce, graffiante e potente, così diversa da quella di qualsiasi altra cantante di casa nostra, è da sempre il suo biglietto da visita, valore aggiunto che le ha permesso di distinguersi e di ritagliarsi un piccolo spazio nell’agguerrito mondo delle sette note.
Oggi Bianca Atzei può dire di avercela fatta. A Sanremo ha strappato applausi e consensi, non importa se la classifica finale non l’ha premiata come sperava e magari meritava. Con “Il solo al mondo” ha conquistato una buona fetta di pubblico e la stima di molti critici che, fino a quel momento, avevano storto il naso di fronte alle sue performance, probabilmente poco convinti della qualità delle sue canzoni. Oggi Bianca sale di diritto tra i Big della musica italiana anche grazie all’arrivo di un bellissimo album, “Bianco e nero”, prodotto e distribuito da Baraonda e Artist First. E finalmente, sentiamo di dire. Perché è il suo primo vero progetto discografico, il figlio tanto atteso e per il quale la Atzei ha fatto sacrifici e nutrito più di una speranza.
Ripagate le fatiche, ecco raccolte in un unico disco ben venti canzoni che raccontano le fasi del percorso tortuoso ed emozionante di Bianca, la sua crescita personale e artistica, il suo essere donna e interprete dolce ma anche coraggiosa e determinata. Testarda e combattiva, la Atzei, eppure così sensibile, affascinante e delicata, sul palco come nella quotidianità. Un mix vincente ed esplosivo che si evince anche dal suo album, uno scrigno di pezzi di vita e di cuore, nel quale l’artista 29enne custodisce tutte le sfumature della sua voce e la verve retrò e patinata, percorrendo con disinvoltura generi e sonorità differenti.
“Bianco e nero” si apre con la canzone sanremese “Il solo al mondo”, scritto per lei dall’amico Kekko Silvestre dei Modà. Un brano passionale, una ballad intensa cantata a occhi chiusi e a pieni polmoni dalla Atzei, con le braccia aperte e l’anima in fiamme, pronte a dichiarare amore e desiderio, nonostante il dolore provato: “Però io ti amo anche se dentro muoio” è il passaggio chiave della canzone presentata al festival. Nel nuovo disco di Bianca non poteva mancare Alex Britti, suo grande amico ed estimatore. Qui i due collaborano nei brani “Non è vero mai” e “Ciao amore ciao”, cover del capolavoro di Luigi Tenco, riarrangiato con modernità e grinta da vendere (forse troppa).
“Riderai, fissando un punto nel vuoto. Riderai, per quella volta sul treno. E riderai, riderai con me…”, canta Bianca Atzei in “Riderai”, terza traccia del suo nuovo album, tra ironia, sensazioni del passato che occupano il presente, frammenti di un vissuto che ancora sconvolgono e accendono sentimenti. E poi c’è l’amore senza confini e senza una meta precisa, quello vero e vorace, l’amore che divora lo stomaco, che consuma gli occhi e fa impazzire il cervello, sentimento difficile da esprimere e che resta soffocato in un pianto o in un grido silenzioso (raccontato ne “La strada per la felicità (Laura)”). C’è anche l’amore materno, il legame fortissimo di Bianca con la madre, descritto nell’incantevole “Innamorata (Gemma)”, canzone gioiosa e sincera, a tratti commovente.
In “Bianco e nero” spicca la chitarra di Maurizio Solieri (storico musicista di Vasco Rossi), il cui tocco magico arricchisce la splendida “La paura che ho di perderti”, una delle canzoni più riuscite di Bianca Atzei. Torna Kekko dei Modà, che ci mette del suo recuperando un pezzo scartato a Sanremo Giovani 2012. Si tratta de “La gelosia”, brano nato dall’esigenza di esprimere un lato del carattere e della personalità di Bianca e, perché no, della maggior parte delle donne di tutto il mondo.
Continuando l’ascolto delle venti canzoni del nuovo album, si resta colpiti dall’intrigante “No potho reposare” che la Atzei canta con i Tazenda. Un brano che vuole essere un omaggio alla loro amata terra d’origine, la Sardegna, e che nel disco trova nuova vita grazie a un arrangiamento più fresco e convincente rispetto alla prima versione già nota al pubblico. Il diario musicale di Bianca Atzei si chiude all’insegna delle grandi emozioni: “One day I’ll fly away” è la canzone giusta al momento opportuno, così diversa dalle precedenti tracce dell’album eppure così vicina e rappresentativa dell’universo di questo talento della musica italiana. Brava Bianca, per essere riuscita a raggiungere la cima della montagna, scalando giorno dopo giorno, senza arrenderti mai, e credendo sempre nelle tue capacità e nella verità delle tue canzoni. E brava anche per questo disco coraggioso, che mostra il “bianco e nero” del tuo viaggio nell’arte e nella vita, senza filtri e senza mai nascondere le infinite sfumature che la tua voce riesce a regalare.
Silvia Marchetti