Al Cinema dal 19 agosto 2015 c’è L’AS.S.O. nella Manica (Titolo inglese The Duff). Recensione, trama e trailer del film.
Durante l’adolescenza avevo una predilezione per le commedie e per le serie tv in cui la protagonista incarnava il cliché, fin troppo abusato, della “sfigata” che si trasforma in una ragazza attraente e affascinante facendo leva sulle sue qualità innate. E, mentre tutti osannavano Brenda o Kelly di Beverly Hills, io seguivo con particolare attenzione Andrea, la studiosa della comitiva. Strano? Non proprio. Penso! Per indole, ho sempre amato le sfide; quindi mi emozionavo, anche troppo facilmente, nel vedere il brutto anatroccolo di turno diventare una bella principessa, invidiata da tutti (ad Andrea non accadde ma io ci speravo). L’occasione per rivivere quel periodo adolescenziale, dal punto di vista cinematografico, me l’ha data “L’A.S.S.O. nella manica – (The Duff )”. Presentato al Giffoni Film Festival 2015, questo film è indirizzato a un pubblico di ragazzi, i quali – a giudicare dall’entusiasmo con cui è stato accolto – mi hanno fatto capire che dopotutto le dinamiche non sono cambiate, forse perché gli adolescenti del nuovo millennio, come quelli degli anni Novanta, hanno bisogno di un esempio concreto per capire che la bellezza conta fino a un certo punto, in quanto se crediamo nelle nostre capacità tutto è possibile, anche conquistare il ragazzo più bello e muscoloso della scuola. Ed è proprio quello che accade a Bianca (Mae Whitman), la protagonista di The Duff, che dopo aver scoperto di essere l’Asso delle sue migliori amiche, certamente più dotate fisicamente di lei, (rivelazione fatta dal più “figo” della scuola) corre ai ripari. L’Asso – si sente dire Bianca proprio da Wesley (Robbie Amell) – funge da “attira” ragazzi per le più belle della compagnia, cioè è la tipica bruttina che fa sembrare le altre irresistibili. La protagonista di “L’A.S.S.O. nella manica – (The Duff)” decide così di trasformarsi, salvo poi accorgersi di avere delle doti uniche. Ma perché il processo di trasformazione, di cui ho parlato prima, piace così tanto agli adolescenti? Sicuramente la metamorfosi fisica è una condizione che interessa soprattutto quel periodo in cui il bambino o la bambina comincia ad assumere le sembianze di un adulto. Di conseguenza l’aspetto esteriore, per natura, è predominante a quell’età e l’apparire ha una sua utilità. Comunque…ammettiamolo… i complimenti sull’aspetto fisico fanno piacere a quindici a trenta e anche a settant’anni. E, quindi, lo sfigato compare pure in film destinati a un pubblico più adulto. Ricordate le vicende di Bridget Jones e del suo amato Mark? E le peripezie di Andrea, la protagonista de Il diavolo veste Prada che si trasforma nella brillante assistente di Miranda Priestly? Certo, lei non è una sfigata nel suo microcosmo di provenienza ma viene trattata come tale nel mondo dorato della Moda fino a quando non ha inizio il cambiamento. Tornando a “L’A.S.S.O. nella manica – (The Duff)”, possiamo definire questo film gradevole, divertente ed educativo. Diretta da Ari Sandel, questa pellicola, pur non aggiungendo nulla di nuovo alla Settima Arte, mi ha fornito comunque degli ottimi spunti per riflettere sull’adolescenza grazie ai giurati del Giffoni Film Festival e al loro entusiasmo. Complimenti anche a Greta Menchi (famosa youtuber) per l’ottimo doppiaggio di Bianca (l’anteprima del film era con i sottotitoli, ma ho visto diverse clip doppiate).
Voto: [usr 3.5]
L’AS.S.O. nella Manica, trailer