Un libro inchiesta quello di Giulio Cavalli che indaga sul processo Andreotti in un momento in cui la politica italiana fa di tutto per legittimare l’illegalità. La vicenda Andreotti è il simbolo di una storia che parte da lontano, sale su fino agli albori della Repubblica e scivola fino a oggi, alle leggi fatte apposta per fermare i processi e alla prescrizione dei reati. Prescritto è diventato sinonimo di innocente, anche di più. «La stragrande maggioranza dei cittadini italiani è convinta che Andreotti sia vittima di una persecuzione che lo ha costretto a un doloroso calvario per l’accanimento giustizialista di un manipolo di manigoldi», scrive Giancarlo Caselli nella prefazione del libro di Cavalli, edito da Chiarelettere. Ma la realtà è ben diversa. Giulio Cavalli se ne assume il carico tirando le fila del processo Andreotti con questo libro che mette la verità davanti alla giustizia, perché la verità non va mai in prescrizione. In gioco, oggi, c’è la dignità di un paese e delle sue tante, troppe, innocenze di Giulio.
Giulio Cavalli, scrittore e autore teatrale, con i suoi spettacoli e i suoi interventi è in prima linea contro la criminalità organizzata e il malaffare nella politica. Nel corso degli anni ha subito intimidazioni e minacce, oggi vive sotto scorta. Nell’aprile 2010 è stato eletto consigliere regionale in Lombardia.
12 aprile 2012 ore 13.11