Un film semplice e commovente, adatto soprattutto a coloro che credono che il mondo possa migliorare grazie al sacrificio individuale dei puri di cuore, come lo era Teresa Manganiello, la cui vita è al centro della pellicola di Pino Tordiglione, il regista irpino che ha realizzato il lungometraggio “Teresa Manganiello. Sui passi dell’amore” per la Congregazione delle Suore Francescane Immacolatine. Ieri sera, 21 maggio 2012, a Benevento, per la prima nazionale, la sala del Teatro San Marco era piena di gente curiosa ma anche di personalità illustri fra cui Vittorio Sgarbi, quasi tutti gli attori del film, lo stesso Tordiglione e i rappresentanti delle Istituzioni locali. «Questo film – ha detto Sgarbi tra gli applausi dei presenti – merita di essere trasmesso in prima serata su Rai1 perché è ben fatto nella sua semplicità». “Teresa Manganiello. Sui passi dell’amore” è infatti una favola commovente dove le immagini dell’Irpinia di ieri e di oggi vengono messe in primo piano. Basti pensare che le scene sono state girate in gran parte nell’incantevole borgo di Zungoli (Av). E poi non mancano i riferimenti all’altro Risorgimento, quello dei Briganti, e ad una vita agreste lontana ma non molto, tanto che è ancora impressa nella memoria dei nostri nonni: la classica famiglia contadina dove il padre aveva sempre l’ultima parola, lì, proprio vicino al focolare…
La storia
Tutto comincia in un ospedale, nella camera della giornalista Fabrizia Gregorini (Maria Grazia Cucinotta), rimasta ferita in Afghanistan, che riceve un plico contenente un manoscritto, nel quale suo padre Alberto racconta la storia della beata Teresa Manganiello e di come questo incontro in terra irpina gli ha cambiato la vita. Cominciano così una serie di flash back che ci condurranno direttamente nella seconda metà dell’Ottocento quando Teresa, giovincella, dedicava la sua vita agli altri. Anche Fabrizia ne resta affascinata, tanto che la sua esistenza non sarà più la stessa.
I punti di forza
Punto forte di questo film non è solo il tema dell’amore ma la fotografia e le musiche che rendono questa pellicola degna essere vista, apprezzata e soprattutto divulgata…