Quante volte vi è capitato di ascoltare o di leggere quanto sia importante la corretta etichettatura di un alimento al fine di tutelare la salute dei consumatori? Immagino tante, beh altrettanto importante è l’etichettatura dei cosmetici visto l’uso quotidiano che ne facciamo. Pensate solo a quanti cosmetici utilizziamo nell’arco di una giornata, contiamoli insieme. Appena svegli laviamo i denti con il dentifricio, poi una doccia rinfrescante, quindi doccia schiuma, shampoo e balsamo, una volta asciutti crema idratante per il corpo e per il viso, noi donne poi passiamo al make up, correttore, fondotinta, cipria, blush, ombretto, mascara, per poi dedicarci ai capelli con lacca o gel fissativi, in fine la sera prima di andare a letto, latte detergente, tonico, contorno occhi e crema per la notte. Avete perso il conto? A fine giornata abbiamo all’attivo l’uso di circa sedici cosmetici. Capirete quindi, quanto sia necessario imparare a leggere correttamente la loro etichettatura per preservare la nostra salute. In Italia l’etichettatura dei prodotti cosmetici è disciplinata a livello comunitario dalla direttiva CE 76/768/CEE, che è stata recepita dal nostro ordinamento giuridico dalla legge dell’11 ottobre del 1983 n.713. Il 22 dicembre del 2009 però, è stato pubblicato il Regolamento 1223, che andrà a sostituire la direttiva CE n.768. Con questo regolamento la CE si prefigge gli obiettivi di eliminare le incertezze e le incoerenze giuridiche della direttiva, di evitare divergenze nel recepimento da parte degli stati membri e di garantire che i prodotti cosmetici immessi sul mercato dell’Unione siano sicuri. Il nuovo Regolamento 1223/09 verrà applicato a decorreredall’11 gennaio del 2013 affinchè gli operatori possano adeguarsi alle modifiche introdotte. Tra le novità, molta importanza è stata data alla chiarezza delle informazioni presenti in etichetta, esse infatti devono essere riportate in maniera chiara e facilmente comprensibili. I principi generali da rispettare sono l’indelebilità, la facilità di lettura e la chiarezza, quindi diffidate di tutti quei prodotti che non hanno queste caratteristiche. Per indelebilità si intende che le informazioni riportate in etichetta devono essere leggibili per tutta la vita commerciale del prodotto, non trascurando le condizioni d’uso. Ad esempio, l’etichetta di uno shampoo, che viene a contatto con l’acqua ad ogni utilizzo, dovrà essere realizzata con materiali impermeabili, inoltre è vietato apporre informazioni importanti su coperchi, cappucci, sigilli di garanzia, in definitiva su tutti i supporti removibili. Affinché l’etichetta sia leggibile essa deve riportare le informazioni in caratteri dalla grandezza adeguata che devono essere presenti su unico campo visivo. Inoltre le informazioni devono essere facilmente comprensibili per il consumatore “ragionevolmente e normalmente ben informato, attento e avveduto”. Per quanto riguarda gli imballaggi utilizzati per contenere i prodotti cosmetici, vi ricordo che ne esistono due tipi, gli imballaggi primari che vengono a diretto contatto con il prodotto e l’imballaggio secondario, astucci, scatole, predisposti per contenere l’imballaggio primario. Nel caso in cui sull’imballaggio non sia presente lo spazio necessario per le informazioni, queste devono essere riportate o su un foglietto illustrativo allegato o sull’imballaggio secondario. Esistono poi particolari tipi di imballaggi, ad esempio quelli usati per contenere prodotti come lacche, deodoranti, spume da barba, etc., che spesso sono confezionati in contenitori con generatori di aerosol, recipienti di metalli, vetro o plastica contenenti gas compressi, liquefatti e sotto pressione che permettono di far fuoriuscire il prodotto; in questo tipo di prodotto deve essere presente la seguente dicitura “Recipiente sotto pressione. Proteggere contro i raggi del sole e non esporre a temperature superiori a 50 gradi C. non bruciare ne perforare neppure dopo l’utilizzo”. Se poi sono presenti sostanze infiammabili riportano le seguenti informazioni: non vaporizzare su fiamma o su un corpo incandescente; conservare al riparo da qualsiasi fonte di combustione; non fumare; conservare fuori dalla portata dei bambini; facilmente infiammabile, oppure estremamente infiammabile, seguito dal rispettivo pittogramma.
Il pittogramma che indica la conformità del contenitore aerosol è rappresentato dall’ epsilon rovesciato.
Altre informazioni importanti, sono le informazioni relative allo smaltimento degli imballaggi una volta finito il prodotto, infatti la gestione “ecologicamente” corretta dello smaltimento di un prodotto finito dipende soprattutto dall’utilizzatore finale, cioè da noi. Queste informazioni non sono obbligatorie, ma sono largamente visto il grande consenso dei consumatori nei riguardi di comportamenti eco friendly da parte delle aziende . Ecco alcuni pittogrammi ed i loro significati.
Questo pittogramma riguarda le confezioni di carta o cartone
Questo invece riguarda le confezioni di plastica
Entrambi possono voler dire due cose: che l’imballaggio è riciclabile ma non necessariamente riciclato, oppure che parte del materiale è riciclato. Spesso questo tipo di pittogramma, ovvero il triangolo con le frecce, può contenere al suo interno i numeri, da 1 a 6, che indicano il tipo di plastica utilizzata secondo un codice prestabilito. Il numero 7 indica che il materiale non è riciclabile.
Questo pittogramma indica che la confezione deve essere dispersa nei contenitori della raccolta differenziata.
Questo simbolo invece indica che il produttore aderisce ai consorzi per organizzare il recupero e il riciclaggio degli imballaggi.
Altri simboli invece specificano il materiale utilizzato per la confezione. Le sigle più frequenti sono le seguenti:
ACC in un cerchio : indica che il contenitore è in acciaio (banda stagnata) e può essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata delle lattine.
AL in un cerchio : indica che il contenitore è di alluminio e può essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata delle lattine.
CA in un cerchio: indica che si tratta di carta accoppiata a materiale non riciclabile e pertanto deve essere buttata nei rifiuti misti.
PE: indica che la plastica è composta da polietilene.
PET in un cerchio: indica che la plastica è composta da polietilenereftalato.
PP: indica che la plastica è composta da polipropilene.
PS: indica che il contenitore è di polistirolo.
PVC in un cerchio: indica che la plastica è composta da polivincloruro.
VE: indica che il contenitore è di vetro.
Per non confondervi le idee ho deciso di affrontare il prossimo sabato le altre informazioni che si possono avere da una attenta lettura dell’etichetta di un cosmetico, vi parlerò della durata minima di un prodotto, delle sue funzioni e di tanto altro.
Doralda Petrillo