IL CINEMA ITALIANO IN MOSTRA A VILLA BORGHESE

L'ingresso della mostra

Italia-Albania. Non è un incontro di calcio, ma l’incontro di due nazioni che vogliono raccontarsi con due interessantissime mostre in scena alla casa del cinema di Roma, nel cuore dell’amatissima Villa Borghese. Cinema italiano e cinema albanese si son presentati davanti al proprio pubblico; il primo con semplici foto e immagini messe in mostra in una sala, il secondo con la proiezione di alcuni film, tutti interpretati da attori albanesi, trasmessi e in onda fino al 4 giugno.

La mostra dedicata al cinema nostrano, iniziata lo scorso 21 maggio, è terminata invece il 2 giugno. Il giorno del 66esimo anniversario della nascita della nostra Repubblica è stato l’ultima occasione durante la quale gli appassionati hanno potuto ammirare una raccolta di fotografie, raffiguranti alcuni luoghi simbolo della capitale dove sono stati girati i film più significativi, più belli per la critica, quelli che hanno fatto discutere, ma soprattutto hanno saputo raccontare vita, attività, difficoltà, controversie e intrighi del nostro paese. A cominciare dallo storico palazzo di Via Montecuccoli, a pochi passi da Piazzale Prenestino, dove sono stati girati alcuni spezzoni del noto film Roma città aperta. Anna Magnani e un giovanissimo Aldo Fabrizi sono gli attori protagonisti di una pellicola che ha saputo tramandare le atroci sofferenze di una capitale, lacerata dall’infinita violenza della seconda guerra mondiale. Il noto parco di Ostia, dove si trova il monumento dedicato a Pier Paolo Pasolini, noto regista barbaramente ucciso nel lontano 1975 e la cui morte fa discutere ancora oggi. Il parco di Tor di Quinto, oggi tenuto in cattivo stato a causa dell’enorme quantità di rifiuti gettati e un tempo luogo simbolo del film di Nanni Moretti, Bianca. Piazza Pasquino, cuore del centro storico romano e luogo che nel lontano 1966 ha ispirato Luigi Magni per scrivere il testo del film, Nell’anno del Signore.

Ve lo ricordate Dante Cruciani, il noto ladro scassinatore numero uno di case e casseforti, interpretato dal bravissimo e indimenticabile Totò nel capolavoro di Mario Monicelli, I soliti Ignoti? Oggi, otto italiani su dieci molto difficilmente riconoscerebbero il famoso terrazzo dove il Professor Cruciani dava lezioni di ladrocinio ai suoi allievi, interpretati dai bravissimi Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Tiberio Murgia e il simpatico vecchietto Capannelle, alias Carlo Pisacane. Un normale e semplice terrazzo condominiale, situato nel quartiere popolare di Casal Bertone. Lungotevere dei Villani: uno dei tanti punti di Roma che si affacciano sul noto fiume capitolino; un nome che apparentemente non dice nulla, ma chi ha la memoria cinematografica lunga ricorderà invece che, in questo luogo testé citato, furono girate le ultime scene del film Bianco Rosso e Verdone, con l’allora trentenne attore romano nella parte di Mimmo, e la sua indimenticabile nonna, alias Sora Lella, che prima litigano e si battibeccano a vicenda poi il silenzio. Mimmo vede sua nonna morire dentro la cabina elettorale dove si erano recati per andare a votare, lascia la sezione in lacrime, dando al film un pizzico di tristezza, la tipica atmosfera che ogni essere umano respirerebbe se vedesse morire, senza un perché e senza preavviso, un proprio familiare.

E che dire del terrazzo dell’altare della patria? Un luogo poco conosciuto e poco visitato dai cittadini romani, ma molto familiare al regista Marco Bellocchio che ha girato scene della sua amata pellicola, L’ora di religione. E il quartiere Don Bosco? Una popolare zona, a pochi passi dalla Via Tuscolana e non molto lontana da Cinecittà, luogo simbolo del cinema italiano e romano. Qui sono state girate le prime scene del film La dolce Vita, un successo degli anni 60’ con protagonisti l’indimenticabile Marcello Mastroianni e una promettente attrice svedese di nome Anita Ekberg, donna che all’epoca fece scalpore per la sua bellezza e per il fisico mozzafiato. Piazza Venezia, la piazza più amata dagli italiani e turisti stranieri. L’altare della patria, monumento costruito, dedicato a Vittorio Emanuele III e Palazzo Venezia, un tempo sede dei lunghi comizi del Duce Benito Mussolini, sono i due luoghi simbolo della piazza capitolina. Non molto lontano da lì c’è un grande portone: nel 1975 vi risiedeva il Mandrake, storico personaggio del celebre film Febbre da Cavallo, interpretato da un giovane e simpatico Gigi Proietti. Ferzan Ozpetek dentro la cucina della sua casa, luogo di ritrovo per i protagonisti del film Saturno Contro. Lungotevere Ostiense, zona del film Bellissima di Luchino Visconti e con una bella, brava e romanissima Nannarella, alias Anna Magnani.

Questa è Roma, la città eterna tanto amata, desiderata da tutti e raccontata sotto tutti gli aspetti, da chi ha fatto la storia del nostro cinema. Non solo Roma e Italia, anche l’Albania vuole far conoscere la sua storia, le sue tradizioni e il suo cinema. Slogans e Colonnello Bunker hanno aperto la lunga maratona cinematografica albanese. Tirana Anno Zero e La tristezza della Signora Schneider le due novità della domenica.

La giornata di oggi si chiuderà con la morte del Cavallo e l’Amnistia. Tutte pellicole girate fra la seconda metà degli anni 90’ e i primi cinque anni del nuovo millennio. La Casa del Cinema, dal primo giorno della sua apertura, non perde mai l’occasione per far capire ai suoi visitatori che nessun film nasce per caso, ma possiede sempre nel suo piccolo un significato particolare da tirare fuori dal cilindro e far conoscere.

Marco Chinicò

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