«In agricoltura le aziende condotte da agricoltori con meno di 35 anni non raggiungono il 3% del totale, contro una media comunitaria praticamente doppia (6%)». Il dato, riferito da Nicola Motolese, presidente dei giovani di Confagricoltura, conferma la crisi che sta attraversando il nostro Paese e la difficoltà crescente per i giovani di trovare lavoro. Motolese ha commentato le considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che, tra l’altro, sottolineano un calo del tasso di natalità delle imprese dello 0,8% e la crescita del tasso di disoccupazione, dallo scorso luglio a marzo, da poco più dell’8% a quasi il 10%, mentre fra gli under 25 è passato, nello stesso periodo, dal 28 al 36%. «Più di metà delle imprese agricole sono guidate da imprenditori over 65, quindi uno spazio per i giovani in campagna c’è, facendo saltare, uno ad uno, tutti i paletti e le barriere che impediscono lo sviluppo dell’agricoltura italiana». Lo afferma il presidente dell’Anga che ha incontrato, proprio su questi temi, il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera a cui ha evidenziato come le difficoltà per chi vuole avvicinarsi alla professione agricola sono ancora troppe: occorre intervenire subito sull’accesso al credito, sui costi di avviamento, sulla difficoltà di accesso alla terra e sulla burocrazia. «La propensione all’imprenditoria degli italiani è forte, con 66 imprese ogni mille abitanti, registriamo uno dei valori più elevati in Europa – conclude Nicola Motolese -. E’ da questo che bisogna ripartire per dare uno scossone e un’iniezione di ottimismo al Paese, serve concretezza ed economia reale, abbiamo bisogno di un’agricoltura forte, così forte da contribuire a far uscire il Paese dalla crisi».