La tradizione del termalismo in Italia prende origine nella Roma imperiale, a quell’epoca infatti erano già noti gli effetti terapeutici e cosmetici delle acque termali, che venivano usate come dei veri e propri trattamenti di bellezza. Le terme romane erano costituite da luoghi ben definiti, il frigidarium, il tepidarium e il calidarium, grandi ambienti in cui era possibile ritemprarsi nelle acque fresche o rinvigorirsi immergendosi nell’acqua calda. Le terme erano luoghi in cui ci si prendeva cura del proprio benessere psico-fisico e in cui si coltivavano i rapporti sociali, ma erano soprattutto luoghi in cui le proprietà benefiche delle acque erano fruibili da tutti, uomini e donne.
Nel Medioevo e nel Rinascimento le terme assunsero un carattere prettamente terapeutico e le acque termali venivano suddivise secondo le proprietà terapeutiche; nel diciottesimo secolo poi assunsero una valenza scientifica e l’acqua termale iniziò ad essere considerata come un farmaco complesso. È di nuovo nel ‘900 che le terme riassumono valenza cosmetica diventando così dei veri presidi di bellezza. L’Italia è uno dei Paesi al mondo con la presenza maggiore di sorgenti termali, se ne sono calcolate all’incirca trecentocinquanta tra fonti ad acqua calda e fonti ad acqua fredda, ciò nonostante la cosmesi termale stenta a decollare, a differenza della Francia che ha raggiunto fama mondiale grazie all’utilizzo delle acque termali in cosmesi. Ma vediamo insieme di cosa si tratta, con il termine cosmesi termale vengono raggruppate una serie di trattamenti che hanno alla base l’utilizzo di acque, fanghi termali. La cosmesi termale comprende la crenocosmesi, la fucoidocosmesi, e la peloidocosmesi. La crenocosmesi, conosciuta anche come idrocosmesi, prevede l’utilizzo a fini cosmetici delle acque termali e dei preparati cosmetici da essa costituiti. La fucoidocosmesi sfrutta l’azione cosmetica dei funghi e delle alghe presenti nella matrice organica dei fanghi termali, di cui il Fucus è la specie più utilizzata. Mentre la peloidocosmesi si avvale delle proprietà cosmetiche dei fanghi termali, anche noti come peloidi. Le acque termali a seconda della loro composizione vengono suddivise in: acque salse o cloruro-sodiche, acque sulfuree, acque arsenicali–ferruginose, acque bicarbonato, acque solfate, acque carboniche, acque radioattive e acque salsobromoiodiche.
Ad ogni singola composizione dell’acque termali è associato uno specifico trattamento. Ad esempio le acque sulfuree, donano alla pelle un notevole beneficio, lo zolfo infatti, svolge un’azione esfoliante a livello cutaneo ed un’azione antiseborroica, inoltre ha proprietà antibatteriche che rende l’utilizzo di queste acque un ottimo rimedio per le pelli acneiche, di contro l’eventuale formazione di comedoni. Le acque salsobromoiodiche, ovvero l’acqua di mare, spesso usate nei trattamenti termali, grazie ad un processo osmotico sono un toccasana per quanto riguarda la ritenzione dei liquidi a livello cutaneo, sono quindi un ottimo supporto nei trattamenti contro gli inestetismi cutanei causati dalla tanto odiata cellulite. Inoltre le acque bicarbonato, ricche di carbonati, sono particolarmente adatte alle pelli grasse e per ristabilire il pH cutaneo, ma anche le acque arsenicali–ferruginose e quelle solfate sono ottimi cosmetici per la pelle. Un’altra importante azione svolta a livello cutaneo dalle acque termali è l’azione antiradicalica, e quindi antiaging, dovuta ai numerosi microelementi di cui sono composte. Inoltre esse svolgono un effetto stimolante sulla microcircolazione cutanea e determinano un miglioramento del tono capillare, questi due effetti sono dovuti prevalentemente alla temperatura naturale delle acque termali, che oscilla intorno ai 37° C, temperatura molto vicina alla temperatura corporea. Anche l’azione detossinante svolta dalle acque e dai fanghi termali è dovuta alla loro temperatura, questa infatti causando una proficua sudorazione consente all’organismo di espellere le sostanze nocive. Per quanto riguarda poi le patologie cutanee, quelle che ottengono i migliori risultati sono sicuramente quelle a carattere seborroico, come l’acne, e quelle a carattere squamoso, come la psoriasi. A loro volta le proprietà dei fanghi termali derivano dalle acque termali nelle quali vengono fatti maturare; essi in generale tonificano e rivitalizzano la pelle e riducono gli inestetismi della cellulite. Grazie alla loro azione esfoliante vengono spesso utilizzati come scrub in quanto rimuovono le cellule morte dello strato corneo dell’epidermide. Si comprende quindi come la scelta delle acque termali da includere in una formulazione cosmetica non sia basata sull’improvvisazione ma sulla specifica azione dei componenti presenti nelle acque, ciò consente anche di poter orientare la scelta di un prodotto cosmetico a base di derivati termali a seconda di ogni esigenza.
In definitiva le azioni espletate a livello cutaneo dalle acque e dai fanghi termali sono:
- Riattivazione del microcircolo dovuta alla temperatura, ciò favorisce il trofismo cutaneo e migliora il tono capillare;
- Effetto detossinante dovuto alla sudorazione determinata dalla temperatura delle acque;
- Proprietà seboregolatrice ed antibatterica, le rendono indicate per pelli acneiche;
- Effetto esfoliante, favorisce il rinnovamento cellulare donando luminosità alla pelle;
- Riduzione del ristagno dei liquidi a livello cutaneo, grazie ad un processo osmotico;
- L’azione antiaging dovuta alla presenza di ioni antiradicalici.
Cliccando qui il link di Federterme, Federazione delle Industrie Termali e Delle Acque Curative Termali, attraverso cui è possibile ricercare le stazioni termali presenti sul territorio nazionale.
Doralda Petrillo