LEONARDO PIERACCIONI FA IL PIENO DI SIMPATIA AL GIFFONI

Leonardo Pieraccioni

Grande simpatia e tantissime risate all’incontro con Leonardo Pieraccioni, che ha spiegato ai ragazzi come nascono i suoi film. «Totò diceva che è molto più difficile far ridere che far piangere. La comicità è qualcosa che nasce nell’adolescenza ma non bisogna mai dimenticare la spontaneità – ha detto Pieraccioni – La comicità è arrivare alla gente con entusiasmo e generosità; nasce dal dramma, senza dramma non c’è comicità. Non ho mai voluto interpretare ruoli drammatici ma tutti gli attori comici hanno in sé il dramma ma non succede il contrario. Monicelli diceva che le commedie devo finire più in agro che in dolce, mentre le mie finiscono quasi tutte con l’happy ending. I finali aperti servono per creare un piccolo dibattito intorno a un argomento, come in Una moglie bellissima. I film sono sempre figli del momento che stai vivendo, lo capisci appieno solo dopo un po’ di tempo».

L’attore racconta della sua collaborazione con Giovanni Veronesi: «Mi aiuta molto con la sceneggiatura ma non con la regia. Dirigere un film è una cosa personalissima, un sogno scritto in due che uno solo realizza. La comicità è la stessa da Chaplin in poi ma ognuno ha il suo stile. Un film rappresenta ciò che c’è nella vita di un regista».

Pieraccioni scherza in inglese con una ragazza russa e le dice: «Nessuno della mia famiglia mi ha contrastato ma spesso, per i familiari di chi decide di intraprendere un mestiere come il mio, la preoccupazione riguarda la precarietà del lavoro dell’attore o del regista. Ciò che i parenti non possono fermare è l’energia, l’entusiasmo. Vi auguro di fare un mestiere che amate, che sia il regista, il muratore o il magazziniere».

Il successo non ha cambiato la vita dell’attore tosccano. «Vivo in provincia a Firenze dove mi conoscono da sempre. Non è importante stare a Roma per fare questo lavoro, ma serve conservare il contatto con la quotidianità. Il successo non ha controindicazioni, è un privilegio». Pieraccioni riprende chi scarica illegalmente i film con una attuta: «Sappiate che ogni volta che fate il download, il figlio di sei mesi del mio parrucchiere non avrà il latte. L’intrattenimento per ragazzi è molto difficile perchè avete un codice complicato, è difficile scrivere per i ragazzi. Tra tv e cinema non cambia molto, il teatro è diverso perchè deve stuzzicare l’immaginazione. Non sempre chi è grande a teatro ha successo sullo schermo».

Un ragazzo fa i complimenti a Pieraccioni per i suoi film e il suo modo di essere che non fa invecchiare il cinema italiani. L’attore risponde: «Alla felicità preferisco la serenità, i 21 gradi e no il caldo eccessivo. La differenza tra cinema italiano e americano è come quella tra piatto tipico e hamburger. Gli americani creano prodotti da esportare, gli italiani sono competitivi quando il tema è universalmente riconociuto. Il 3D non aggiunge niente alla commedia che è fatta di dialogo». Standing ovation alla consegna del premio, che l’attore toscano ha accolto con la solita ironia, fermadosi poi e fare foto e firmare autografi ai ragazzi del Giffoni.

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Piera Vincenti e   Maria Ianniciello

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