“Ogni fallimento è semplicemente un’opportunità per diventare più intelligente”
Henry Ford
Fallire per molti in Italia equivale a morire, soprattutto a Sud. Quando si fallisce, si è sommersi da una serie di critiche che inducono la persona ad abbandonare qualsiasi progetto già prima di cominciarlo proprio perché terrorizzata da un ipotetico KO. In natura però tutto è una sfida: anche la fecondazione della cellula uovo da parte dello spermatozoo lo è o l’impollinazione o l’alternarsi del giorno con la notte. L’uomo non può e non deve sottrarsi a questo processo, altrimenti diventa un cadavere vivente. Dopotutto è stato dimostrato che la depressione nasce proprio da un bisogno inespresso che per me è sempre e soltanto la mancanza di stimoli autentici. Uomini e donne che vanno in pensione spesso si sentono inutili e si ammalano. Ragazzi che non hanno obiettivi cadono nella trappola della droga o dell’alcol; donne che vivono solo per soddisfare i bisogni della famiglia, arrivate a una certa età, si sentono frustrate e prive di energia. Ognuno di noi deve soddisfare i propri bisogni. In che modo? Capendo qual è la tua missione su questo pianeta. C’è chi si sente soddisfatto solo allevando un bambino e chi invece ambisce a qualcos’altro… Eppure l’uomo ha perso la sua vera essenza, lasciando il Paradiso terrestre; e chiudendosi nel carcere delle abitudini non ha attinto più alla fonte della vita che è già dentro di lui. Basta solo cercarla!
Il fallimento in questa ottica acquista un valore diverso e, anziché una maledizione, diventa una benedizione perché esso, se si ha una visione chiara e precisa, rappresenta lo scalino che ci condurrà a una vita piena. Il fallimento non è altro che una pedina del successo! Capito questo l’Italia volerà verso la crescita…
Maria Ianniciello