I dati allarmanti relativi alla disoccupazione giovanile, che in Italia coinvolge sempre più ragazzi dai 15 ai 24 anni, preoccupano e non poco le associazioni che guardano al futuro con un certo scetticismo. Il presidente dei Giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese, commentando i dati Istat sul tasso di disoccupazione giovanile, ha insistito sulla necessità del ricambio generazionale. «Nelle scelte strategiche del Paese si deve puntare sui giovani, la categoria sociale che subisce più da vicino gli effetti della crisi». Anche se sale leggermente l’occupazione in generale (0,3% a maggio), ben il 36,2% di giovani tra 15 e 24 anni non lavora ed è il dato peggiore rilevato dall’istituto di statistica dalle rilevazioni trimestrali Istat del 1992. «Se l’Italia continua a essere in mano agli anziani, senza investire sui giovani si mette a rischio di futuro – continua Motolese -. In agricoltura, le aziende condotte da agricoltori under 35 sono meno del 3% del totale, contro una media comunitaria praticamente doppia (6%)». «Si parla molto di giovani, si promette e non s’investe sul ricambio generazionale – avvertono i giovani di Confagricoltura -. Ad esempio, per risollevare le sorti dell’agricoltura italiana, vanno create le condizioni affinché le imprese condotte da giovani possano nascere, consolidarsi e svilupparsi».