SPECIALE PREMIO STREGA 2012. VINCE PIPERNO, INTERVISTE AI FINALISTI

Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi. Questo è il libro vincente e convincente. Dopo una serata intensa, ricca di tensione e una sfida, giocata alla pari con Emanuele Trevi, in vantaggio per alcuni turni di votazione, ecco il ribaltone. Alessandro Piperno e il nuovo Premio Strega 2012. Un’opera molto apprezzata, accompagnata da una doppia presentazione, quella di Giorgio Ficara e Raffaele Manica. 400 i voti espressi, alcune schede bianche: rappresentanti di scuole, istituti culturali e circoli di lettura, componenti il gruppo Amici della domenica, hanno visualizzato accuratamente i cinque finalisti, tutti bravi e meritevoli. Se sono arrivati in finale, a prescindere dal vincitore che è uno solo, il motivo va solo trovato nello stile, nella poesia e nel romanticismo puro che i loro scritti trasmettono nel lettore. L’attesa è stata lunga, ma il fascino del Ninfeo di Villa Giulia, ha saputo trasformare l’ansia e la tensione dei canditati in una piacevole serata di relax e intrattenimento, contornata dalla compagnia di personaggi del mondo dello spettacolo della TV, della cultura e del giornalismo. Il Professor Tullio De Mauro, numero uno della storica Fondazione Bellonci, l’organizzatrice del noto evento culturale e letterario, ancora una volta ha saputo offrici un momento unico, inedito di cultura e poesia, nonostante il momento storico attuale dica che l’economia e la cultura nostrana siano in crisi, serate come il Premio Strega sono la dimostrazione che la cultura, quella vera e con la C maiuscola, conserva tutto il suo fascino, il suo effettivo valore e, una tantum, i problemi economici passano in secondo piano. Com’è lo stato d’animo dei nostri protagonisti? Nonostante la calca di gente e dei colleghi della stampa, pronti a fiondarsi sul concorrente di turno, siamo riusciti a incontrarli e ad ascoltare le loro forti emozioni che solo una serata così sa trasmettere.

DIALOGANDO CON I FINALISTI

Lorenza Ghinelli- (La colpa- Netwton Copton. Presentato da Giuseppe Leonelli e Sergio Santoro):

Lorenza Ghinelli grazie di aver accettato la nostra intervista per questo titolo al suo libro, La Colpa?

“La colpa è quella sensazione che credono di avere i miei personaggi, quel senso di colpa che ci assumiamo, che determina una rotta discendente sulle nostre vita, ma che in realtà sono solo pesi che dovremmo scrollarci di dosso e abbandonare. E’ un libro che parla di riscatto, un invito a ricominciare e reinventare la propria vita”.

Riscatto, questa parola mi fa pensare a un senso di ottimismo, possiamo permetterci di dire che la sua opera abbia anche un sapore prettamente filosofico?

“Io personalmente non sono una persona di carattere ottimista, sono una persona che ama osare e non si arrende e nel mio romanzo, in particolare alla fine, non so dove quella porta aperta dove conduce, se verso un abisso o una strada luminosa. M’interessa in particolare tracciare un percorso”.

Ce la faremo a vincere questa sera?

“No, non credo”.

Allora, come diceva De Coupertin, l’importante è partecipare?

“Direi che è perfetto”!

In bocca al lupo e complimenti!

“Grazie mille”.

Gianrico Carofiglio – Il silenzio dell’onda (Rizzoli- Presentato da Rosellina Archinto e Ferruccio De Bortoli)

Gianrico Carofiglio, può spiegare all’uomo della strada l’elemento ispiratore che l’ha spinta a scrivere questo libro e darle il titolo di Il silenzio dell’onda?

Mi ha ispirato la storia di un bambino tormentato che ha degli incubi, che sogna e che in modo fantasioso riesce a liberarsene.

Il protagonista in persona possiamo definirlo il classico bambino dall’infanzia difficile?

Sì, è un bambino tormentato che però farà un importante uso della fantasia per liberarsi da questi incubi. Un’altra chiave ispiratrice per scrivere questo pezzo di storia è una frase di Cesterton che dice: “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono, ma che i draghi possono essere sconfitti”. Questo è un libro dedicato alla sconfitta dei draghi”.

E’ la classica storia che inizia male e finisce bene, come spesso capita in altre opere?

“Non direi proprio, ma lasciamo al nostro lettore la sorpresa, sarà lui a scoprirlo”.

Marcello Fois – Nel tempo di mezzo (Einaudi- Presentato da Marino Sinibaldi e Domenico Starnone)

Marcello Fois  quale sarebbe il tempo di mezzo che lei racconta nel suo scritto?

“Racconta un periodo della nostra storia, durato 35 anni, dove il nostro paese ha vissuto due guerre di stampo completamente diverso; la guerra partigiana e poi il terrorismo politico. In mezzo a questi due conflitti, ci sta il periodo del boom economico, quel momento storico che ha permesso al nostro paese di crescere, svilupparsi e formarsi.

Fois come mai oggi c’è la crisi economica?

“Abbiamo commesso l’errore di sottovalutare l’importanza di quel tipo di benessere”

Senta lei parla in particolare del terrorismo politico, durato circa 15 anni, secondo il suo punto di vista la Guerra Fredda è stata una delle cause del terrorismo?

Questo non glie lo so dire, posso dire che a mio avviso una delle cause di quel tipo di terrorismo sia stato il modo errato di parlare di crescita e benessere. C’è chi è cresciuto, chi è cresciuto proprio, e chi non ha avuto proprio avuto o vissuto questo tipo di crescita”.

Visto che prima abbiamo parlato di boom economico e della crisi economica attuale, mi viene spontaneo chiederle che Italia si aspetta da qui fino ai prossimi dieci anni?

“Mi aspetto più sobrietà, spero di poter rivedere un ritorno alla sobrietà”

Visto il suo grande interesse e impegno nell’affrontare aspetti politico-economici, le chiedo un parere sul tipo di crisi che stiamo vivendo, è una crisi totalmente reale o strutturale?

“Credo che sia un po’ tutte due, entrambi, 50% reale e 50% strutturale”.

IL VINCITORE

Il vincitore, Alessandro Piperno, viene comunicato in tarda serata. Piperno vince il Premio Strega con 126 voti, solo due punti di vantaggio su Emanuele Trevi che ha ottenuto in totale 124 preferenze. Trevi, autore dell’opera Qualcosa di scritto, edito da Ponte delle Grazie, subito dopo la proclamazione del nuovo Premio Strega 2012, si dilegua fra la folla e non ci è stato possibile intervistarlo. Piperno, visibilmente emozionato, parla della sua vittoria così: “C’è stato un momento in cui credevo di aver perso, per dirla con metafora calcistica perdevo 3-0 e alla fine son riuscito a recuperare con un successo per 4-3 all’ultimo secondo. Mi dispiace per Emanuele perché siamo anche amici, ma sono contentissimo per me. Vincere a Roma per me è molto significativo, questa è la mia città, quell’ambiente che rappresento nel mio libro, l’immagine di una città post-felliniana, un’immagine che alla fine mi ha portato fortuna e questo è gratificante. Per questo successo posso ringraziare la mia casa editrice, la Mondadori, perché si è dedicata al mio libro con una passione inaudita. Non credo che questo Premio cambi particolarmente la mia vita, non amo molto andare in giro per promuovere il mio libro, penso che a fare un’ulteriore promozione sarà lo stesso Premio Strega”.

Piperno, il suo libro mette in evidenza due vocaboli, Inseparabili e ricordi, parole che fanno venire in mente l’amore e l’amicizia, cosa sono per lei questi due sentimenti?

“Personalmente credo più nell’amore che nell’amicizia. L’amore ti fa perdere il sonno e l’appetito, per l’amicizia però anche l’amicizia può essere un sentimento importante e gratificante”.

Personalmente se l’aspettava questa vittoria?

“Le sono sincero, assolutamente no perché non mi ritengo un uomo particolarmente fortunato”.

Come mai questo scetticismo?

“Non è tanto lo scetticismo, quanto il fatto che il ragionamento che mi ha spinto a pensare di non poter riuscire a vincere il Premio, nasce dal lungo e intenso monitoraggio di notizie che hanno fatto per me alcune persone”. Un Piperno emozionato, incredulo per la vittoria e, come dice lui scherzosamente, con un bel po’ di Strega in corpo, si avvia pian piano a vivere il suo intenso anno da vincitore del Premio.

Marco Chinicò

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