Thinkers 50 , la più importante classifica in questo campo, ha inserito Alf Rehn tra i più promettenti “Business Thinkers” del futuro, mentre il Times lo ha indicato come la nuova stella emergente nel pensiero manageriale. L’autore ci regala Dangerous ideas – Idee pericolose Come trasformare il pensiero provocatorio nella risorsa più preziosa (Franco Angeli Editore, pp. 192, € 23,00) un percorso sulla creatività dal ritmo incalzante, ricco di esempi e di esperienze che fanno la differenza.
Quand’è stata l’ultima volta che avete avuto un’idea davvero grande?
La creatività è ormai una pallida e scontata imitazione di se stessa. Il nostro cervello ci inganna illudendoci di essere creativi, mentre in realtà non lo siamo. Abbiamo potenzialità assai superiori a quanto possiamo credere, ma il rischio che il pensiero rassicurante le congeli è più alto di quanto possiamo immaginare.
Questo libro ad alto contenuto provocatorio sostiene che la creatività deve sforzarsi di diventare pericolosa. Questo è il livello che gli anticonformisti di vero successo hanno raggiunto, ed è a questo stadio che si giunge al vero cambiamento, radicale e rivoluzionario. Questa è la creatività che non si fa imbrigliare da PowerPoints, che sovverte lo status quo. Se intendete voltare le spalle alla mediocrità e raggiungere qualcosa che abbia davvero valore, dovete essere disposti al gioco duro e pericoloso. Pensare pericolosamente non comporta solo di produrre idee, ma di cambiare il mondo.
Questo straordinario libro, scritto da uno dei più pericolosi pensatori nel mondo del business, vi mostra come arrivarci.
Sfilatevi i guanti e scavate a mani nude fra ciò che vi appare ripugnante, spaventoso e disgustoso: vi troverete la vostra miniera di creatività.
Alf Rehn è preside dell’area Management e sviluppo dell’organizzazione presso l’università finlandese Åbo Akademi e docente di Innovazione e imprenditorialità presso il Royal Institute of Technology svedese. È relatore di successo e consulente nei settori della creatività, dell’innovazione, della strategia e del comportamento dei consumatori grazie alla sua esperienza con il top management di una vasta gamma di aziende e organizzazioni. È un appassionato sostenitore di Ethel Merman e di Patsy Cline.