POPMAKERS: LA POP ART TORNA PROTAGONISTA CON IRONIA

Il linguaggio pop, che ha reso famosi molti artisti a partire dagli anni ’50, è ancora vivo e attuale. Non più i quadi di Andy Warhol ma la strada con le sue storie e i suoi personaggi, celebrata dalla mostra Popmakers a cura di Elio Fiorucci e Ludmilla Radchenko, che esporranno le loro opere in provincia di Brescia. La mostra, che si svolgerà dall’8 settembre al 30 ottobre, nasce dall’incontro dei due artisti e dalla volontà di comunicare storie pop, popolari, ritornando al significato originario della pop art. L’allestimento, che comprende le 24 opere di Ludmilla Radchenko e le foto del passato e del presente con gli amici e protagonisti della vita di Elio Fiorucci, avrà inizialmente due sedi – Vittoriale e Villa Baiana – per diventare, poi, una mostra unica a ottobre presso Villa Morando.

Un guru della moda quale Fiorucci – amico di Warhol che vide transitare nel negozio di Galleria Passarella a Milano L.A.2 ed Haring – dialoga con una giovane promessa dell’arte contemporanea. Il linguaggio comune è l’ironia, il terreno di confronto la vita, attraversata con leggerezza e genialità.  Grande comunicatore ed innovatore, Fiorucci lega il suo nome ad alcune innovazioni nella moda ancora oggi nel nostro costume: il colore, quello allegro, vitale, il bubble pink, il fluo, nei suoi oggetti la luce dei neon della grande Mela, zeppe, cappelli da cow boys, monokini e ancora quei jeans sdruciti e push up, trasversale vessillo di ogni generazione e latitudine. Fiorucci, infatti, ha fatto proprio il concetto di serialità e di accessibilità del prodotto e del suo valore estetico, che lo renda oggetto del desiderio a prescindere dal suo costo, che non deve essere necessariamente elevato. Ludmilla Radchenko, approdata in Italia e legata in qualche modo allo showbiz e al mondo della comunicazione, compie esattamente il processo inverso dei famosi “quindici minuti di notorietà” dell’assioma warholiano. Lei, che di quel mondo ha fatto parte, lo abbandona per la pittura, suo primo amore, lo osserva e tratteggia con disinvolta ironia, la stessa che Fiorucci regala alle sue creazioni, utilizzando tutti gli stilemi del consumismo e la forza iconica di prodotti e personaggi. La matrice europea inevitabilmente la guida così ad una pittura che partendo da immagini pop analizza in chiave sociale, dunque realistica, gli aspetti economico e sociali della contemporaneità. Si tratta dunque di due outsider, in continuo equilibrio tra arte e moda, due pop lovers ma soprattutto due pop makers: due generazioni, due mondi ma la stessa inesauribile energia.

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