Guadagna numerosi posti nella graduatoria dei libri più venduti La collina del vento (Mondadori, pp. 260, Euro 17,00), il romanzo di Carmine Abate vincitore del Premio Campiello 2012. Lo scrittore si è classificato al primo posto con 98 voti su 273 votanti. Al secondo posto Francesca Melandri, con 58 voti per il suo “Più alto del mare” (Rizzoli). Al terzo posto si è collocato invece Marcello Fois (“Nel tempo di mezzo”, Einaudi) con 49 voti. Quarto e quinto posto per gli autori più giovani, Marco Missiroli, con “Il senso dell’elefante” ( Guanda) e Giovanni Montanaro, con “Tutti i colori del mondo” (Feltrinelli). I temi principali dei cinque libri che hanno concorso per ricevere l’ambito premio sono stati soprattutto quelli della memoria, del ricordo, delle radici del passato e dei legami affettivi, temi che si ritrovano anche nel libro vincitore, La collina del vento.
Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del Rossarco, leggendaria, enigmatica altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi condivisi sulla “collina del vento” costituiscono le radici profonde della famiglia Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all’aria aperta di una dirittura etica forte quanto una fede. Così, quando il celebre archeologo trentino Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l’invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti. Ma spetterà a Rino, il più giovane degli Arcuri, di onorare una promessa fatta al padre e ricostruire pezzo per pezzo un secolo di storia familiare che s’intreccia con la grande storia d’Italia, dal primo conflitto mondiale agli anni cupi del fascismo, dalla liberazione alla rinascita di un’intera nazione nel sogno di un benessere illusorio.
Carmine Abate dà vita a un romanzo dal ritmo serrato e dal linguaggio seducente, che parte da Alberto, il tenace patriarca, agli inizi del Novecento, passa per i suoi tre figli soldati nella Grande Guerra e per tutte le sue donne forti e sensuali, e giunge fino a Umberto Zanotti-Bianco, all’affascinante Torinèsia e all’ultimo degli Arcuri, uomo dei nostri giorni che sceglie di andare lontano. La collina del vento è la saga appassionata e coinvolgente, epica ed eroica di una famiglia che nessuna avversità riesce a piegare, che nessun vento potrà mai domare.