Peter Lindbergh è esploso sulla scena internazionale della fotografia di moda quasi all’improvviso. Assistente, per solo due anni, del fotografo tedesco Hans Lux, nel 1978 si reca a Parigi ed inizia a lavorare dapprima per Vogue Italia e, quindi, per le edizioni inglese, francese, tedesca e americana. Ha subito successo per il suo stile e la sua interpretazione della moda che differiscono in modo considerevole dalle tendenze dell’epoca.
La Galleria Carla Sozzani di Milano presenta, dal 7 settembre al 4 novembre 2012, una retrospettiva di Peter Lindbergh in due serie. Known – Images of Women, è una selezione di 40 immagini iconiche tratte dai numerosi editoriali realizzati per Vogue, Interview, Allure, Harper’s Bazaar, Marie-Claire. In queste riprese riconoscibilissime, lo sguardo di Lindbergh restituisce sempre una sensibilità e un’interiorità toccante alle sue splendide donne, anche quando il fotografo tedesco si confronta con i volti di celebrità del mondo della moda e del cinema quali Naomi Campbell, Linda Evangelista, Milla Jovovich, Kristen McMenamy, Kate Moss, Charlotte Rampling, Catherine Deneuve. Images of Women esprime l’essenza creativa del suo lavoro professionale nella moda, svelando la sua naturale passione per la donna.
The Unknown è un progetto/ricerca personale che è stato esposto per la prima volta all’Ullens Center for Contemporary Art di Pechino nel 2011. The Unknown è un percorso visivo senza ordine né cronologia, un viaggio visuale attraverso decenni di immagini che prende le mosse dalla sua recente serie cinematografica “Invasion”. È la messa in scena dell’affascinante ed artificiosa avventura della nostra vita quotidiana nel turbolento mondo contemporaneo che permette a Lindbergh di creare una storia senza tempo, in uno spazio visivo dove si mescolano il glamour del cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta, il cinema tedesco di Fritz Lang e Ia fantascienza. Con questo progetto, Peter Lindbergh presenta un frammento di realtà quotidiana piena di enigmi, eventi imprevedibili e di rischi. Le sue immagini intense svelano le nostre angosce e paure per pericoli che ipotizziamo. Principale protagonista della foto-storia è la modella Milla Jovovich che iniziò a lavorare con Lindbergh all’età di tredici anni.
Nessuna location esotica, tantomeno ricchezza di arredi, ma assoluta semplicità. Peter Lindbergh riprende le sue modelle, pur essendo fra le più ricercate e corteggiate, in ambienti comuni, con la naturalezza di qualsiasi donna in momenti ed atteggiamenti consueti. Così come è semplice la filosofia che sta alla base del suo lavoro: «Quando si crea qualcosa: un dipinto, un poema, una fotografia, la creatività viene da un’idea, da una sensazione, da un’emozione o dalla combinazione di idee, sensazioni ed emozioni che, in un qualche modo, ‘rinascono’ dalle nostre esperienze e prospettive. La creatività è il desiderio di esprimersi». I suoi riferimenti – esperienze e cultura – sono legati all’espressionismo tedesco, nel cinema e nelle arti figurative, e all’osservazione del mondo contemporaneo con tutte le incertezze ed angosce.