INFLAZIONE, IL PREZZO DELLA FRUTTA RADDOPPIA DI PASSAGGIO IN PASSAGGIO

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Ad agosto, mentre l’indice generale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,4 per cento rispetto a luglio (+3,2 per cento su base annua), quello della frutta diminuisce del 2,4 per cento. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati provvisori sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. «Le quotazioni dei prodotti ortofrutticoli – rileva Confagricoltura –  raddoppiano ad ogni passaggio della filiera, dal prezzo all’origine al produttore a quello finale proposto al consumatore».

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli porta ad esempio le pesche che – nelle rilevazioni SMS Consumatori/Ismea dell’11 settembre – sono state vendute dal produttore a 0,46 euro al kg, dal grossista a 0,85 euro/kg e dal dettagliante a 1,85 euro/kg (media nazionale). Prosegue Confagricoltura: «I dati forniti oggi da Confindustria che stima una flessione dello 0,8% dei consumi generali nel 2013, non fanno che aumentare le preoccupazioni».

A fare le spese della situazione non sono solo i consumatori, che spendono di più per un chilo di frutta, ma anche gli agricoltori che hanno costi di produzione elevati e bassi ricavi. «L’inflazione pesa anche per i produttori agricoli che – conclude Confagricoltura – devono vendere più di 2 kg di pesche per potersi pagare un caffè al bar; è difficile far quadrare i conti aziendali quando ci si trova con  quotazioni non remunerative, aumenti dei costi, a partire da quello del gasolio (+17,5 per cento su base annua secondo dati Istat sull’inflazione) ed un pesante carico fiscale e burocratico. Serve l’impegno condiviso di tutta la filiera per salvaguardare e rilanciare l’agroalimentare».

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