POMPEI, CROLLO A VILLA DEI MISTERI

Villa dei Misteri, Pompei

Ancora crolli a Pompei. Un sito archeologico in piedi da millenni sta andando in pezzi in pochi anni. Stavolta a crollare è stata una trave in legno di circa 4 metri del peristilio di Villa dei Misteri. La trave è venuta giù la notte scorsa da una struttura su cui è montata la copertura delle tegole, risalente a un restauro effettuato a ridosso degli anni Settanta-Ottanta. Ad accorgersi dell’accaduto i custodi, che hanno trovato la trave a terra durante uno dei giri di controllo che si effettuano periodicamente durante la notte.

L’area è stata immediatamente interdetta al pubblico, che ha protestato per la chiusura del peristilio della Villa, luogo di assoluto prestigio, tra i porticati più famosi della città pompeiana. L’asse crollata, le cui estremità mostrano legno marcio, è stata accantonata in un angolo del cortile. La fortuna è che il crollo sia avvenuto di notte, quando il sito archeologico era praticamente deserto. Se fosse accaduto di giorno, non è da escludere che ci sarebbero state vittime. La trave crollata è parte di una struttura formata da altre 124 travi, di lunghezza diversa, che sostengono il portico. L’umidità, causa della caduta della prima trave, sembra essere un problema che affligge l’intera struttura e su cui bisognerà intervenite al più presto per riaprire al pubblico la Villa dei Misteri ed evitare altri danni futuri.

Le prime verifiche su tutti e quattro i lati del cortile interno dovrebbero partire domani, lunedì 10 settembre 2012. Intanto, dal sopralluogo condotto dai Carabinieri del Comando di Pompei è emerso che non ci sono stati danni alle strutture archeologiche né alle coperture. A farlo sapere, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, che con un comunicato ha dato conferma dell’avvenuto crollo. Un’altra tegola, è il caso di dire, si abbatte sulla gestione del sito archeologico di Pompei e sui vertici della Soprintendenza, già finiti sotto accusa per i sette crolli verificati nel corso degli ultimi due anni. E fioccano anche le domande e le proteste da parte di associazioni ambientaliste e culturali, sindacati, politici.

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