SARAJEVO: SOLO IL DIALOGO CURA LE FERITE DELL’ODIO

A Sarajevo, città ferita dall’odio, dov’è ancora possibile vedere i segni dei proiettili per strada, continuano gli incontri interreligiosi organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio. Il premier Mario Monti che, incontrando i giornalisti a margine di una sua visita al Parlamento di Bosnia, ha rilevato una situazione ambientale che rappresenta «l’esempio stesso, in forma acuta, di cosa vogliano dire i reciproci rigetti tra etnie e religioni» e d’altra parte come «qui e in luoghi martoriati di recente la prospettiva di entrare nell’Ue è un fattore potente per indurre le diverse anime in conflitto tra loro a cercare pacificazione e convivenza armoniosa».

Nel corso degli incontri si è ricordato il «peggior atto di violenza in Norvegia dalla Seconda guerra mondiale». A ricordare la strage dell’isola di Utøya del luglio 2011 è stato il vescovo luterano di Oslo, Kvarme, che ha sottolineato la risposta della popolazione norvegese, in primo luogo dei giovani: «durante il nostro lutto c’era un profondo senso di solidarietà ritrovata, una dimostrazione di massa per affermare che la nostra risposta non deve essere l’odio, ma la carità e la solidarietà. Quello dell’anno scorso – spiega ancora il vescovo – è stato un attacco alla convivenza di persone di diverse culture e religioni. Oggi vogliamo ricordare il dolore di quei giorni, ma anche le mani tese e la nostra esperienza di unità. Dobbiamo ripartire dall’educazione alla pace».

Anche il Libano e la difficile situazione della popolazione protagonista a Sarajevo con di detto Hani Fash, membro del Consiglio degli Sciiti per i teologi del Libano, che ha detto che «tutti i libanesi attendono  la visita di Benedetto XVI». Hani Fash ha ricordato con piacere l’ultima visita di Giovanni Paolo II in Libano, nel 1997, dicendo che quella visita fu «un grande bene per il Libano e segno di una comune aspirazione al bene. Abbiamo bisogno di visite come questa della quale possa essere partecipe tutto il popolo, in tutte le sue componenti religiose. Personalmente mi sento partecipe della visita del Papa, e tutto il Libano attende il Papa, perché questa è la stoffa del libanese, che anche se di religioni diverse, vuole difendere l’identità di un paese multiculturale e multireligioso».

Nella bella cornice del Teatro Nazionale di Sarajevo, nel Panel “Amore per i poveri, via per l’ecumenismo” si è riaffermata con forza  la necessità di un nuovo slancio ecumenico. «L’amore per i poveri è uno dei passi più significativi per trovarci insieme e andare in profondità delle nostre tradizioni cristiane. I poveri ci portano a incontrare Cristo e quindi ci guidano a una comprensione più profonda della nostra fede».

«Islamofobia e antisemitismo sono due facce della stessa medaglia», ha affermato Jakob Finci, presidente della comunità ebraica in Bosnia-Erzegovina, che ha ripercorso il difficile periodo dell’assedio a Sarajevo ricordando il destino comune delle minoranze ebraica e musulmana. Attenzione ai giovani, che spesso si sentono e cercano la loro identità nella violenza. Educare, creare comunità, dare forza alle famiglie è l’unica risposta possibile per superare le difficoltà e la rete di violenza in cui i ragazzi rischiano di cadere. «Oggi la grande religione del mondo è l’individualismo – ha spiegato Stanislav Hocevar, l’arcivescovo metropolita cattolico di Belgrado – e di fronte a questo le religioni storiche hanno una responsabilità e devono cooperare per superare i conflitti e dare più enfasi ai punti in comune piuttosto che alle differenze».

Hani Fash, membro del Consiglio degli Sciiti per i teologi del Libano ha affermato a proposito della situazione siriana: «L’obiettivo deve essere quello di conservare la multiculturalità e la multireligiosità della Siria, perché se la speranza di libertà in Siria perderà la sua battaglia, avremo perso tutti. La prospettiva futura su cui lavorare non è quella di pensare a scontri tra religioni, che porterebbero solo a nuove dittature più o meno confessionali, ma creare un progetto politico comune di civiltà».

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