A UDINE LANGUAGES MEET SPORT

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«Lo sport è un linguaggio universale, e così può diventare uno strumento prezioso per superare la babele delle lingue e facilitare la comunicazione tra popoli e culture diverse». Ariella Cuk, esperta di comunicazione interculturale e responsabile di “Languages meet Sport – Festival per le Lingue e Culture Regionali e Minoritarie”, ha presentato in questo modo il progetto internazionale che si terrà venerdì 19 e sabato 20 ottobre 2012 a Udine, un progetto che ha avuto il sostegno del Programma LLP della Commissione europea e il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Provincia di Udine e la collaborazione dell’ARLeF. L’incontro tra lo sport e la cultura attraverso le lingue  è tanto raro quanto prezioso, ed è significativo che avvenga ad Udine, e in una regione come il Friuli Venezia Giulia, caratterizzata dalla sua molteplicità linguistica e da una diffusa e capillare pratica sportiva.

La lingua è lo strumento fondamentale della comunicazione tra gli esseri umani, ma la sua molteplicità, se da una parte riflette la complessità storica, culturale e territoriale, può essere anche un ostacolo: l’Unione Europea, che ha avviato un processo di unificazione senza precedenti nella storia, ha accettato la sfida di tenere insieme e al tempo stesso rispettare la diversità linguistica e culturale, sia nazionale che locale.

Da questa sfida nasce il progetto “Languages meet Sport”, che vuole far parlare tanti sport in tante lingue diverse per dimostrare, soprattutto ai più giovani, che la diversità linguistica e culturale è uno dei valori fondanti della comune cittadinanza europea. La terza edizione del progetto, sarà particolarmente incentrata sull’incontro, il confronto e la conoscenza delle lingue regionali e minoritarie attraverso lo sport.

Il festival si terrà al Centro Culturale delle Grazie ed ospiterà grandi società di calcio legate al proprio territorio, come l’Udinese e l’Arsenal, assieme ai ciclisti baschi della Fundacion Euskadi, a chi pratica il volo libero in Sudtirol, oltre alle discipline sportive di frisoni, irlandesi, gallesi, e sloveni. Il festival – organizzato da Leader Comunicare Interculture con la collaborazione dell’ARLeF- presenterà i più interessanti progetti europei che favoriscono il dialogo tra lingue e culture attraverso lo sport, e porterà testimonianze ed esempi di “buone pratiche” che promuovono la diversità linguistica e contribuiscono alla comprensione reciproca delle diverse culture e comunità. Il programma è strutturato in sessioni plenarie, presentazioni e laboratori, ma ospiterà anche quattro workshops dove i partecipati potranno sperimentare l’intreccio di lingue, movimento e sport nella kermesse ispirata alla Haka Dance Maori, conoscere lo spirito multilingue della Arsenal Song – canzone multilingue realizzata dall’Arsenal Double Club in occasione dei Giochi Olimpici – e incontrare la sperimentazione rap in inglese e friulano.

Il festival sarà aperto ufficialmente venerdì 19 ottobre alle 9.00 dai saluti delle autorità, per entrare subito nel vivo con la sezione “Le lingue e il calcio”, a cui prenderanno parte il Presidente dell’Udinese Calcio Franco Soldati, che parlerà dell’Udinese come squadra europea che “parla” la cultura del territorio. Seguirà Martha Stoker, vice presidente dell’Unione federale delle nazionalità europee, nonché Assessore alla Regione Autonoma di Trentino-Südtirol/Alto-Adige, che racconterà l’esperienza di Europeada, Torneo di calcio delle Lingue Minoritarie Europee, e Samir Singh dell’Arsenal Double Club, che rappresenta un vero e proprio modello per imparare le lingue con il calcio.

Nella sezione “Diversità linguistica e Sport”, l’allenatore della Leonorso Rugby Udine Michael Dwyer e l’assessore Elio De Anna racconteranno lo spirito di questo sport attraverso la Haka dance Maori, e seguirà l’attesissima testimonianza dei rappresentanti della fondazione ciclistica Euskadi, una squadra composta esclusivamente di corridori baschi, che partecipano a grandi corse come Tour de France e Vuelta spagnola.

Accanto a questa esperienza, si distingue per la sua eccezionalità, e anche per la notorietà mondiale, quella della“HAKA” la danza Māori resa celebra in tutto il mondo dai mitici “All Blacks”, la squadra di rugby della Nuova Zelanda. Gli occhi dilatati e roteanti, la “linguaccia” mostrata agli avversari, smorfie, e poi braccia e gambe battute in modo sincronico: nonostante le apparenze, la Haka non è, o meglio, non è solo una danza di guerra. La Haka è, a suo modo, una lingua che comunica in modo articolato sentimenti e passioni, sfida ed accoglienza.

La giornata di sabato 20 ottobre sarà aperta da “Il caso della Lingua Friulana – Strumenti e azioni per la socializzazione dell’identità” raccontato da William Cisilino, Direttore di ARLeF (Agenzia Regionale per la Lingua Friulana), seguito dagli interventi di Martin Maver, ZSŠDI Unione delle Associazioni Sportive Slovene, che parlerà di “Correre, saltare, lanciare: da noi si fa anche in sloveno”, di Meirion Prys Jones del Network per Promuovere la Diversità Linguistica e Peter Birch della Commissione Europea che parlerà del programma Life Long Learning, a sostegno delle lingue regionali e minoritarie. Dopo tanti progetti provenienti da tutta Europa, i partecipanti saranno coinvolti direttamente in laboratori e workshop dove potranno sperimentare in prima persona l’incontro tra lingue e sport, ma anche danza, canto e movimento. La serata conclusiva del meeting sarà dedicata ad una visita guidata a Cividale del Friuli per consentire agli ospiti internazionali del meeting di scoprire il fascino della città ducale, cuore dei colli orientali del Friuli.

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