Lunedì 15 ottobre 2012, in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione, Andrea Segrè presenta il suo libro Cucinare senza sprechi (Ponte alle Grazie, pp. 152 – euro 14.00) all’Ara Pacis di Roma. Riprendiamo a guidare il carrello della spesa, riappropriamoci del frigorifero e della nostra dispensa, impariamo a usare al meglio i nostri fornelli, osserviamo con maggiore attenzione dentro il bidone della spazzatura. Capiremo che il nuovo mondo, una rivoluzionaria società eco-logica ed eco-nomica, passa per la cucina. Dove il primo comandamento, quello a monte di tutti gli altri, deve essere: NON SPRECARE.
Bucce di patata, insalata appassita, gambi di spinaci, latte cagliato, teste di pesce… questo elenco di ingredienti – che potrebbe continuare a lungo – suona un po’ come quello di una ricetta magica, e in un certo senso lo è, per due ragioni. La prima: perché gli scarti di cucina possono trasformarsi in squisitezze, basta conoscere la formula, cioè le tante, buonissime e sorprendenti ricette di questo libro. La seconda: perché usandoli non solo ci trattiamo meglio, ma trattiamo meglio il mondo. Come ci spiega con competenza e dovizia di argomenti Andrea Segrè, ridurre gli sprechi in cucina, a tavola e prima ancora facendo la spesa, è un atteggiamento vantaggioso e insieme responsabile, un modo per guardare al cibo come risultato e parte di un processo globale che coinvolge il suolo, l’acqua, le risorse energetiche e quelle umane, e rispettarlo come si faceva nelle cucine dei nostri nonni. Dove i torsoli di pera e il pane raffermo, i noccioli di prugna e gli ossi della carne erano ingredienti a pieno titolo, e non andavano sprecati.
Andrea Segrè (Trieste 1961) è direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, fondatore e presidente di Last Minute Market, lo spin off accademico diventato laboratorio di riferimento europeo per la riduzione e il recupero a fini solidali degli sprechi alimentari. È anche l’ideatore della campagna europea Un anno contro lo spreco. Partita nel 2010 con lo spreco di cibo, l’acqua nel 2011 e l’energia nel 2012, ha portato il Parlamento Europeo in seduta plenaria a votare una Risoluzione per dimezzare gli sprechi entro il 2025 e richiedere la proclamazione dell’Anno europeo contro lo spreco alimentare nel 2014. Qualche giorno fa ha ricevuto il Premio Artusi 2012, prestigioso riconoscimento assegnato a coloro che si sono distinti per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo.