Le cose che mi affascinano di più al primo appuntamento? Mani, denti e scarpe. Le mani perché, a parer mio, rappresentano la cura estetica di una persona, e non solo. I denti perché amo regalare ai miei occhi un sorriso che sia solo per me. Infine le scarpe, che sono il bigliettino da visita di una persona. Attraverso le scarpe riesco ad intravedere se la bocca rispecchia l’esperienza di chi le indossa. Adoro le scarpe, quelle vere di tutti i giorni, quelle che vivono con noi gli attimi della nostra infanzia, della gioventù passata, antica e piena di quei ricordi di cui solo il sapore di una vecchia scarpa vissuta è capace di saziarti.
Vi racconto una storia: era il 1945, si era appena conclusa la seconda guerra mondiale, quando il Dr. Klaus Martens ebbe la creatività di abbinare il comodo all’estetico. Così partorì l’dea di comode calzature da lavoro abbinate all’elegante uniforme. Con pochi mezzi, il Dr Martens produsse il primo prototipo degli stivaletti. Con il consenso di Herbert Funck, compagno di studi, nacquero le prime scarpe fatte con i tessuti delle uniformi e la gomma. La novità fu, negli stivali e stivaletti da uomo, realizzare una scarpa antinfortunistica comoda da indossare. Nel 1952 le Dr. Martens raggiunsero l’apice del successo, tanto da far aprire una fabbrica di produzione a Monaco di Baviera. I veri discepoli delle Dr. Martens furono gli Inglesi che, comprarono la licenza per la produzione della suola, cambiando un po’ il design degli stivali. Un’altra caratteristica delle Dr Martens sono le cuciture gialle. Con il tempo è cambiata la tipologia di cliente delle Dr. Martens che – se una volta erano indossate da soldati, postini e poliziotti perché la funzione primaria era di proteggere il piede al lavoro – oggi vengono scelte dagli amanti della moda. Scarpe nate per il lavoro e diventate poi un culto, un must. Da quando sono nate sono sempre state presenti sul mercato e oggi sono tornate di nuovo alla ribalta.
Le generazioni passano, gli amori arrivano, crescono, si raddoppiano e poi ti lasciano. Io credo che tutti, e sottolineo tutti, nella vita si siano seduti ad un tavolo a tre posti, con l’intenzione di giocare. Non parlo di rapporti sessuali, ma di chi si è innamorato o è stato amato da una persona legata a sua volta ad un’altra. Per quanto mi riguarda, in questo gioco sono stato sempre un vinto. Ma vi dirò, è stato il gioco più sofferto, più allegro, romantico, deludente, lunatico, ma sempre il più immaginato, ricordato. Ci sono dei rapporti fatti di amore e di sesso, o di entrambi. Credo che l’uno sia conseguente all’altro, ma mai uguale. Insomma, amo e sono amato.
Cammino per strada, vestito di cromature solari, allegre come me oggi. Dr Martens ai piedi nella tonalità più pura del blu. Mi piace imparare e credo che può insegnare solo colui che spende il suo a tempo ad imparare, sempre. Oggi mi sento come se fossi stato eletto a direttore della mia vita.
Vedo una bambina in lontananza, strana. Sembra sferica, perché messa a gattoni. È strano vedere una bambina a gattoni sulle fastidiose brecce dell’asfalto e non su un soffice pavimento. Più mi avvicino e più mi accorgo che, come una macchia, lei cresce cambiando e sfumando i colori, stili e modi. Di fronte a me c’è ora una donna decisa, c’è uno stile. Una posa sicura come un soldato dalle linee eleganti, e l’amo. Giubbino di pelle usurato, borchiato, sotto una canotta nera stampata di bianco, short di jeans strappato, romanticamente corto, borchiato uguale. Calzino forte, deciso, passionale come il suo colore preferito rosso vinaccio. Ai suoi piedi le Dr. Martens. Boom: Perfetta. Ama il buon gusto, però sporcato come la sua culla di un tempo, la strada. Un mood aggressivo anche se fa caldo. Sento il mio cuore battere forte, un sorriso.
Se di lei amo gli occhi, lui riusce a farmi sentire speciale. Una rockstar nella vita e nello stile. Trasandato e curato insieme, misterioso da non capire mai il suo vero sguardo. Chi è realmente, l’uomo dal cuore scuro vestito di uniforme o il rivoluzionario che assapora tutto dalla vita? Mi sento attratto da lui ma innamorato della sua ombra. Come se vivesse recitando su due scenografie differenti. Un po’ comandante e un po’ comandato, come dico io: “Un eclettico fatto di personalità!”. Davanti a me con un Gilet di jersey nero, una T-shirt con scollo a V grigio chiaro, un jeans aderente alle sue forme ma usato, abbinato alle Dott. Martens, anche lui. Noi tre con storie, origini, modi e sogni differenti ci siamo trovati a camminare un pezzo di vita insieme con la stessa forma di suola. Alla fine della strada, mi sono accorto che non è stato male amare Lei, Lui o me stesso, l’importante è non chiamare amore un semplice vizio creativo.
Crico