Lo chef Filippo La Mantia preferisce parlare di un “non menu”: ovvero di un menu che si andrà componendo e declinando in presa diretta, nella mattinata di lunedì 15 ottobre 2012, man mano che arriveranno nella sua cucina gli ingredienti del pranzo. Il risultato sarà “PRIMO NON SPRECARE”, il LIGHT LUNCH CONTRO LO SPRECO allestito lunedì sulla terrazza dell’Ara Pacis di Roma, dalle ore 13.30, nell’ambito del convegno internazionale “Alimentare la terra. Coltivare il futuro”, promosso dal Ministero degli Esteri / Coperazione Italiana allo Sviluppo / Rappresentanza permanente dell’Italia presso le organizzazioni delle Nazioni Unite. L’iniziativa del light lunch è curata e organizzata da Last Minute Market, lo spin off dell’Università di Bologna divenuto eccellenza europea nel recupero degli sprechi alimentari, in sinergia con Radio2Caterpillar, per la campagna europea Un anno contro lo spreco, iniziativa di sensibilizzazione dedicata nel 2010 agli sprechi alimentari, nel 2011 agli sprechi idrici e nel 2012 agli sprechi energetici. La campagna, a cura dell’agro-economista Andrea Segrè – fondatore e presidente di Last Minute Market – ha già ottenuto un importantissimo traguardo: quello di aver portato il Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria a richiedere, lo scorso 19 gennaio a Strasburgo, l’istituzione del 2014 Anno europeo contro gli sprechi alimentari, quale strumento di informazione e promozione per sensibilizzare i cittadini europei.
Gli INGREDIENTI che Fiippo La Mantia utilizzerà per il light lunch “Primo non sprecare” consisteranno in cibo di recupero dagli sprechi della grande distribuzione e in prodotti agroalimentari a ‘chilometri zero’ e filiera corta, ovvero di produzione e consumo in una zona ristretta di territorio ed entro un raggio di pochi chilometri. Lunedì mattina affluiranno così frutta e verdura del Farmer’s Market Circo Massimo, olio del Consorzio Sabina, vino di Slow Food, parmigiano di Granarolo, miele zucchero e taralli di Alce Nero, grissini e pasta Barilla, pane dell’Associazione Romana Panificatori. Il tutto elaborato in sfizioso menu grazie all’estro e al talento culinario di Filippo La Mantia, e raccolto in piatti e bicchieri che appartengono alla linea Vivi Verde di Coop, biodegradabile al 100 per cento e compostabile, realizzata con Acido Polilattico, una molecola di origine vegetale che riduce le emissioni di gas a effetto serra, ha trasparenza elevata e un’ottima termo formabilità.
DATI: Lo spreco alimentare è uno scandaloso paradosso del nostro tempo: mentre vi è la necessità di aumentare la produzione di alimenti almeno del 70 per cento nei prossimi anni per nutrire una popolazione che conterà 9 miliardi nel 2050, nel mondo si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto. Se si potessero recuperare tutte le perdite e gli scarti, si potrebbe dare da mangiare, per un anno intero, a metà dell’attuale popolazione mondiale: 3,5 miliardi di persone. Ed è tanto più incomprensibile quanto più aumenta a livello mondiale e locale l’impoverimento globale a causa della crisi economica (secondo la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo negli ultimi 40 anni il numero dei paesi molto poveri è raddoppiato, passando da 25 nel 1971 a 49 nel 2010), e tanto più aumentano le persone denutrite e sottonutrite (1 miliardo secondo la FAO nel 2010) e la produzione di rifiuti urbani (502 Kg a persona nell’UE-27 nel 2010). Lo spreco alimentare riguarda tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpisce indistintamente tutti i Paesi del mondo. In quelli in via di sviluppo dove si localizza a monte della filiera agroalimentare (6-11 kg pro-capite nel 2010 secondo FAO) e in quelli sviluppati collocandosi a valle: distribuzione, ristorazione e consumo domestico (95-115 kg a testa, secondo FAO). L’Unione Europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano sopra la media dei Paesi sviluppati.
Un anno contro lo spreco è realizzato in partnership con UniCredit e con Eni, Alce Nero Mielizia, Granarolo, Conad, FederUtility. Partecipano al progetto gli enti che hanno garantito il loro patrocinio: il Segretariato Sociale della Rai, la Regione Emilia Romagna, l’associazione Comuni Virtuosi. Media partner: Radio2 – Caterpillar. Last Minute Market è uno spin off accademico dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari – che facilità il recupero di prodotti non commercializzati a favore di organizzazioni benefiche dello stesso territorio, attraverso la realizzazione di reti locali costituite dalle imprese, dal terzo settore e dalle istituzioni. Si attiva così un sistema di recupero a costi contenuti dove tutti i partecipanti risultano vincitori (strategia Win-Win). Nella pratica LMM si traduce in un servizio concreto di prevenzione dei rifiuti e riutilizzo a fini sociali che applica concretamente i principi del Km Zero e della filiera corta: si raccoglie e si consuma in una zona ristretta di territorio ed entro un raggio di pochi chilometri. LMM lavora in 12 regioni con oltre 40 progetti attivi. Collabora con le principali insegne della Grande Distribuzione Organizzata, con diverse aziende di produzione, trasformazione e ristorazione, e con decine di istituzioni e amministrazioni locali.