Disastro ambientale e omicidio colposo plurimo, sono queste le accuse contro i gestori dell’Ilva di Taranto e la famiglia Riva, che ne è proprietaria. Ma chi sono gli imprenditori che hanno rilevato dallo Stato a prezzi da saldo l’ex acciaieria Italsider di Taranto e l’hanno trasformata in una macchina da utili? Nell’e-book “Ilva. Il padrone delle ferriere” , edito da Chiarelettere, Gianni Ragoni spiega come, lontani dalla Borsa e dalla finanza, ma non senza le amicizie di banchieri e politici, i Riva gestiscono il loro impero dell’acciaio, a partire da Taranto dove, secondo le perizie ordinate dalla magistratura, dal 1998 al 2010 sono morte 386 persone per colpa delle emissioni industriali.
Gianni Dragoni ha già pubblicato per Chiarelettere La paga dei padroni (con Giorgio Meletti, 2008) sugli stipendi dei nostri manager, banchieri, imprenditori; Capitani coraggiosi (2011) sulle vicende dell’Alitalia e dei «patrioti» chiamati in campo da Silvio Berlusconi nel 2008, Colaninno, Benetton, Marcegaglia e ancora Passera con tanti altri; Alta rapacità (2012) su Ntv, il nuovo operatore dell’alta velocità ferroviaria guidato da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo. È nato a Fusignano (Ravenna) nel 1957 e vive a Roma, dove si è laureato in giurisprudenza alla Sapienza. Giornalista specializzato in economia, è inviato de «Il Sole 24 Ore» e sul mensile del gruppo, «IL», cura tra l’altro la rubrica Poteri deboli. È ospite fisso della trasmissione di Michele Santoro Servizio Pubblico.