Lingue, calendari, sistemi politici: è incredibile quanto ancora oggi continuiamo a vivere all’ombra del mondo classico e quanto ancora adottiamo schemi di riferimento creati dalle antiche culture mediterranee. Lo stesso accadeva anche agli abitanti di quelle civiltà: i loro miti, la loro storia, i loro edifici erano il frutto di un raffinato confronto con un passato già antico e riverito, fatto di grandi personaggi, scrittori, migrazioni e guerre. Anzi, la nostra conoscenza così precisa dell’antichità è dovuta in gran parte proprio all’importanza ossessiva che tante generazioni di Greci e Romani attribuirono alla loro storia, interpretando e reinterpretando continuamente i propri miti e leggende.
Simon Price e Peter Thonemann dedicano un libro affascinante alle élites greche e romane e al modo in cui abbiano messo un grande sforzo nel richiamare o reinventare il passato in funzione del presente. In principio fu Troia. L’Europa nel mondo antico (Laterza, pp. 432) è un racconto di lungo respiro che spazia dalla Scozia alla valle del Nilo, dalla costa atlantica del Portogallo alle montagne dell’Armenia, con due popolazioni protagoniste su tutte e un’era, dalla civiltà minoica al tardo impero romano, che da alcuni punti di vista è molto remota, ma da altri è sorprendentemente vicina.
«I Greci non consideravano i propri miti ‘mitologici’, ossia alla stregua di storie fiabesche, ma come racconti di un passato remoto che si potevano ricollegare a luoghi e oggetti realmente esistiti». Per loro e per i Romani, la guerra di Troia e gli eventi immediatamente successivi costituirono il limite più antico della consapevolezza del passato umano e divennero le fondamenta dell’identità europea. Identità indagata dai due autori con il sistema delle scatole cinesi. Il libro, infatti, è ricco di discorso digressioni che permettono loro di discutere anche del modo in cui Dante, Hitler o l’Unione Europea abbiano usato, e abusato, del passato classico.
Simon Price è stato professore di Storia antica al Lady Margaret Hall di Oxford. Dopo aver partecipato alla campagna di scavi archeologici a Sfakia, nella Creta sud-occidentale, ha realizzato un sito web e un film sullo scavo. È autore di numerosi volumi, fra cui Rituals and Power. The Roman Imperial Cult in Asia Minor (Cambridge University Press 1984)e Le religioni dei greci (il Mulino 2002).
Peter Thonemann è professore di Storia greca e romana al Wadham College di Oxford. Ha pubblicato numerosi articoli sulla storia dell’Asia Minore e dirige il progetto “Monumenta Asiae Minoris Antiqua XI” (mama.csad.ox.ac.uk). Il suo primo libro, The Maeander Valley. A Historical Geography from Antiquity to Byzantium, è uscito nel 2011 (Cambridge University Press).