«Quella alimentare è ormai una sfida per tutto il pianeta e va gestita a livello globale». Questo l’appello di Confagricoltura al termine del Meeting interministeriale della Fao sulle tensioni sui mercati mondiali delle materie prime agricole e la volatilità dei prezzi, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, svoltasi ieri 16 ottobre 2012. Confagricoltura ricorda che l’indice dei prezzi delle commodities agricole nel mondo (il Food Price Index), a settembre è ancora cresciuto e si è portato ormai a livelli vicini a quelli della “crisi” del 2008. Ma soprattutto le quotazioni stanno oscillando tantissimo con una volatilità che mina la fiducia delle imprese. Una situazione dei mercati internazionali tesa, su cui pesano le condizioni climatiche e che determina anche difficoltà di approvvigionamento soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che non riescono a garantire cibo sufficiente ai loro abitanti; tant’è che oggi, benché in calo, come denuncia la Fao, abbiamo ancora circa 870 milioni di persone sottonutrite, un numero inaccettabile e inquietante.
«Sono due facce della stessa medaglia, l’agricoltura, che non vanno però confuse – sottolinea Confagricoltura -. Un conto è la questione ‘fame nel mondo’, su cui è primariamente impegnata la FAO, assieme alle agenzie specializzate delle Nazioni Unite, un altro è il tema più complessivo dell’instabilità dei mercati mondiali delle materie prime agricole affrontato negli ultimi mesi soprattutto dal G20. Sarebbe il caso di separare questi due temi, anche perché si rischiano confusioni di obiettivi e strumenti delle varie politiche. E di governance appunto».
Occorre, quindi, a parere dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, intervenire con un’agenda che impegni soggetti politici, istituzioni, ma anche le imprese con un partenariato pubblico-privato. Portando avanti politiche per incentivare la produzione agricola, puntando sulla ricerca e le nuove tecnologie; stabilizzare le quotazioni e, quindi i redditi dei produttori; favorire la conoscenza e la trasparenza dei mercati, con regole il più possibile condivise su scala globale.
«Non è un percorso semplice – conclude Confagricoltura -, per la difficoltà dei problemi da superare, ma soprattutto perché si tratta di una gestione necessariamente globale ed oggi, proprio nell’era della globalizzazione, complice anche la crisi economico-finanziaria generalizzata, è difficile per gli Stati delegare ad organismi sovranazionali “spicchi” di propria sovranità. Ma è forse ormai ineludibile procedere in tale direzione come ha anche auspicato il Ministro dell’agricoltura francese Le Foll che ha chiesto di costruire una governance a livello mondiale sulle questioni agricole e alimentari». Un appello senz’altro condivisibile e che merita di essere preso in considerazione.