A otto giorni dalle elezioni americane, sta per abbattersi sulla costa est degli Stati Uniti il pericolosissimo uragano Sandy, che minaccia morte e distruzione al suo passaggio. La città di New York è già stata allertata e molti cittadini evacuati in zone più sicure. Il presidente Barack Obama ha assicurato che ha situazione è sotto controllo ma, intanto, lui e il suo sfidante repubblicano sono stati costretti a cancellare molti appuntamenti importanti dei prossimi giorni. Questa la prima conseguenza dell’uragano sulla campagna elettorale. Il presidente Obama ha anticipato i comizi in Florida e in Ohio, ma ha cancellato gli appuntamenti previsti per oggi e domani in Colorado per poter monitorare la situazione meteo dalla Casa Bianca. Mitt Romney, invece, è stato costretto ad annullare i comizi in Virginia per concentrarsi solo sullo stato chiave dell’Ohio, quello che potrebbe dare la vittoria all’uno o all’altro candidato.
Ma le ripercussioni dell’uragano sulle elezioni non finiscono qui. L’emergenza maltempo per Obama è un importante banco di prova. Il presidente è innanzitutto chiamato a dimostrare di poter affrontare la catastrofe climatica limitando i danni, ma deve anche sperare che l’uragano non provochi allagamenti e black out nelle grandi città come New York, a vocazione democratica, dove Obama rischierebbe di perdere molti voti determinanti per l’esito delle elezioni. A rischio anche l’early voting, il sistema di voto anticipato su cui il presidente punta molto. I dati diffusi nel 2008, infatti, dimostrano che chi si reca a votare anticipatamente, tendenzialmente vota democratico.
Altro elemento chiave su cui entrambi i candidati puntano sono i risultati dell’occupazione di ottobre, che verranno resi pubblici in questa settimana. Se i risultati fossero positivi potrebbero passare inosservati a causa dell’emergenza maltempo, cosa che penalizzerebbe i democratici. Se fossero negativi, invece, a rischiare sarebbe Romney che sull’economia e l’occupazione ha incentrato l’intera campagna elettorale.
Il compito più difficile per i candidati è far passare il messaggio che, in una situazione di emergenza come quella scatenata da Sandy, le elezioni passano in secondo piano rispetto alla sicurezza dei cittadini. E proprio con questo spirito sono stati cancellati gli impegni di Romney e Obama, che ha interrotto la campagna elettorale per poter monitorare la situazione da Washington se l’allarme dovesse perdurare o aumentare.
Intanto, i sondaggi non si sbilanciano a favore né dell’uno né dell’altro candidato. C’è una parità sostanziale tra Obama e Romney, soprattutto nello stato chiave dell’Ohio. In Virginia, invece, il presidente è dato a quattro punti di vantaggio sullo sfidante. A contare sono i grandi elettori. Per vincere ne occorrono 270 e, secondo i calcoli del sito specializzato RealClearPolitics.com, Obama al momento ne avrebbe 290 dalla sua parte, contro i 248 di Romney.
Piera Vincenti