SIRIA, BAN KI MOON: «SI VA VERSO LA CATASTROFE»

Bandiera siriana

Non accennano a placarsi gli scontri tra Siria e Turchia, dove la situazione si fa sempre più drammatica. L’ipotesi di una guerra per il momento sembra lontana ma la comunità internazionale ha espresso la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo. A parlare è stato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon. «Si sta andando verso una catastrofe», ha dichiarato in occasione del suo intervento a Strasburgo al Consiglio d’Europa, al Forum per la democrazia. «L’escalation del conflitto – ha detto – ha conseguenze molto gravi e sta mettendo a rischio la stabilità dei Paesi vicini e dell’intera regione». Il segretario generale dell’Onu ha espresso la preoccupazione che si arrivi a una «calamità regionale», soprattutto fino a quando la Siria continuerà a ricevere armi. Il rischio maggiore è rappresentato dalla pericolosità dell’allargamento del conflitto alla Turchia e dall’impatto della crisi siriana sul Libano. «La militarizzazione del conflitto non fa che aggravare le cose», ha detto Ban Ki Moon che ha lanciato un nuovo appello affinché, in vista dell’inverno, la comunità internazionale compia ulteriori sforzi per frenare l’emergenza vissuta dalla popolazione siriana e dagli oltre 300 mila rifugiati nei Paesi vicini.

Oggi, intanto, nuovi bombardamenti hanno colpito i civili in diverse località della Siria tra cui Aleppo. A darne notizia, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) che ha riferito che l’artiglieria delle forze lealiste ha colpito in particolare la cittadina di Karak al Sharki, nella provincia meridionale di Daraa, controllata dai ribelli, che da tre giorni è sottoposta a un assedio governativo. Nei bombardamenti, spiega l’Ondus, vi sono stati 20 morti, tra i quali cinque miliziani ribelli.

Solo ieri si erano verificati altri episodi di violenza, questa volta tra Siria e Turchia. Cinque colpi di mortaio erano stati lanciati dal territorio siriano verso Akcakale, il villaggio frontaliero turco, in cui erano morti nei giorni scorsi 5 civili (una madre con le sue tre figlie e un’altra donna, anch’essa madre di bambini). L’esercito turco ha risposto con colpi d’artiglieria. Una situazione che non può non destare la preoccupazione della comunità internazionale, che intravede la rischiosa possibilità che il conflitto oltrepassi, come di fatto sta già succedendo, i confini siriani e si allarghi alle nazioni vicine.

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