La frenata automatica per evitare un tamponamento nel traffico cittadino, l’avviso al guidatore quando si rischia di uscire dalla propria corsia di marcia, la localizzazione via satellite in caso di incidente, sono alcuni dei nuovi sistemi tecnologici applicati alle auto, che stanno diventando disponibili non solo per le vetture di grande cilindrata ma anche per le utilitarie. Ad esempio, tra qualche mese la nuova Panda avrà disponibile il sistema di frenata automatica ad un costo prossimo ai 150 euro. Le più recenti novità e i progetti allo studio sono stati illustrati all’Accademia dei Lincei da Massimo Gaito del centro ricerche Fiat di Torino, in occasione della XXX Giornata per l’Ambiente dedicata a Mobilità, traffico e sicurezza stradale.
Dai sondaggi risulta che il 90 per cento degli automobilisti mostra un elevato gradimento all’introduzione dei sistemi tecnologici di sicurezza nelle auto, anche se questo comporta un aumento dei costi. In particolare, ha spiegato Gaito, il gradimento cresce quando l’automobilista capisce bene il funzionamento del sistema, mentre l’idea di avere una complicazione in più sull’auto porterebbe istintivamente ad un rifiuto. Avere un avviso acustico e l’accensione su uno specchietto retrovisore per mostrare una situazione di imminente pericolo o per segnalare che non è il momento di fare un sorpasso, può richiamare il guidatore da un attimo di distrazione ed evitare il peggio. I costi delle tecnologie per la sicurezza sono accettabili, nell’ordine di qualche centinaio di euro, e scenderanno certamente con la diffusione dei sistemi.
«Lo scenario tecnologico attuale – ha spiegato Gaito – finalizzato alla realizzazione di sistemi che migliorino efficienza e sicurezza, vede applicazioni in due grandi aree: l’ottimizzazione dei sistemi a bordo veicolo e la gestione complessiva dell’utilizzo del veicolo nel contesto reale di mobilità. La prima area è ampiamente coperta dall’evoluzione dei sistemi di motopropulsione (con l’introduzione di tecnologie come MultiJet, MultiAir,….), di efficienza dei sistemi ausiliari (ad esempio per il recupero dell’energia) e di protezione passiva (air-bag) o attiva (ABS, ESP). La seconda area diventa molto promettente quando si considera il veicolo come parte dell’ecosistema della mobilità, cioè comprendente il guidatore stesso (con il suo stile e suoi comportamenti di guida) e lo scenario circostante (con il monitoraggio della situazione di traffico in prossimità del veicolo e l’attivazione preventiva di sistemi di protezione in caso di collisione imminente). Ad esempio uno studio fatto da Fiat sui dati raccolti tramite il sistema ECODrive dimostra che uno stile di guida eco-compatibile, non solo riduce le emissioni nocive di un fattore rilevante (fino al 16 per cento) ma contribuisce anche ad una fluidità di traffico maggiore che non penalizza la mobilità in termini di tempo di viaggio».
«Sull’area della sicurezza preventiva – ha aggiunto Gaito – le tecnologie alla base offrono supporto a tre principali esigenze: una localizzazione sempre più precisa del veicolo nel contesto stradale ( sistemi GPS), una sensoristica di prossimità che permetta di ricostruire lo scenario in tempo reale sia in prossimità, sia a maggiori distanze, a corto/medio raggio sia a lungo raggio (sistemi Radar Lidar e ultrasuoni) e una connettività tra il veicolo e le infrastrutture che in futuro si prevede sempre più pervasiva (spinta dall’adozione del sistema e-Call). In questo scenario tecnologico, gioca un ruolo importante la forte integrazione tra sistemi, dove ad esempio, mediante sensor-fusion, si generano informazioni da utilizzare mediante una strategia cooperativa tra veicoli connessi, nello scenario dinamico di traffico, come dimostrato dai risultati del progetto COVEL finalizzato ad una “lane-navigation” per ambito urbano».
«Negli ultimi anni – nota infine Massimo Gaito – si è vista un’accelerazione nell’adozione di queste tecnologie a bordo veicolo. Tutto questo rappresenta oggi un ulteriore passo significativo che il mercato dell’auto sta facendo nell’ottica di una mobilità sempre più sicura e sostenibile: la sfida che ci attende è la sempre maggiore integrazione tra il veicolo e le infrastrutture di mobilità: è su questi temi che la ricerca precompetitiva focalizzerà i prossimi progetti di ricerca ed innovazione».
I lavori della Giornata dell’Ambiente all’Accademia dei Lincei hanno riguardato anche gli aspetti neuroscientifici della guida sotto l’effetto di stupefacenti (Giovanni Serpelloni della Presidenza del Consiglio dei Ministri), i costi e i benefici della sicurezza stradale (Paolo Garonna dell’ ANIA), la prevenzione degli incidenti (Franco Taggi dell’ISS), la sostenibilità ambientale (Giuseppe Gesano del CNR-IRPSS).