ALIMENTAZIONE: I PRODOTTI TIPICI I PIÙ CONTRAFFATTI

© Giuseppe Parzani – Fotolia.com

Mozzarella di bufala prodotta con latte vaccino, olio deodorato e colorato, pesce congelato spacciato per fresco, conserve di San Marzano ricavate da pomodori provenienti da paesi lontani, container contenenti vino privo dei documenti di tracciabilità. Senza dimenticare l’emergenza Escherichia Coli che tanto ha spaventato e confuso i cittadini di tutta Europa.

Queste le storie raccontate da Italia a Tavola 2012, il rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente giunto alla sua nona edizione. Il lavoro è stato realizzato grazie alla costante collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari, Capitanerie di Porto , Corpo Forestale, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi e Ministero della Salute.

Per merito degli istituti preposti alla vigilanza, nel 2011 sono stati svolti oltre 1milione di  controlli lungo tutta la filiera agroalimentare: operazioni che hanno portato al sequestro di oltre 24milioni di chilogrammi di prodotti per un valore di circa 850milioni di euro. Una cifra che spiega come ormai la qualità dei prodotti italiani faccia tanto gola alla criminalità organizzata.

«Da anni – ha dichiarato Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino – con Italia a Tavola raccontiamo i vizi e le virtù della filiera agroalimentare e possiamo confermare che, nonostante le cifre emerse dal rapporto, l’Italia ha uno dei migliori sistemi di tutela della salute alimentare. Il valore del business delle frodi non ci deve far abbassare la guardia. Per questo presentiamo oggi il  Manifesto del Buon Cibo Italiano. Nelle nostre proposte il cittadino riveste un ruolo fondamentale: chiediamo infatti l’istituzione di un “Sportello anticontraffazione” italiano a cui tutti i consumatori possano rivolgersi per segnalazioni e informazioni».

«I dati illustrati in questo rapporto – ha affermato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – evidenziano il grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dagli enti preposti, per scoprire le frodi e i rischi che minacciano le nostre tavole, la salute e tutto il sistema di produzione agroalimentare di qualità che ci rende famosi nel mondo. Eppure una maggiore sicurezza potrebbe essere ottenuta attraverso l’applicazione di norme più severe sull’etichettatura e sulla tracciabilità dei prodotti alimentari e soprattutto inserendo tempi certi per i procedimenti giudiziari che riguardano le frodi alimentari: effettuare le analisi in tempi rapidi, infatti, permetterebbe di controllare efficacemente la filiera e di risalire alla fase del danno prima che i prodotti adulterati vengano diffusi».

Nel corso della conferenza stampa MDC e Legambiente hanno presentato il bando per le buone pratiche nell’agroalimentare Premio Italia a Tavola. Beneficiari dell’iniziativa saranno le realtà del settore privato (produzione e distribuzione) e pubblico (enti locali – buone pratiche del territorio e ristorazione scolastica). Aziende e governance locali potranno così dimostrare il loro serio impegno nel settore della qualità alimentare, della tutela del consumatore e della sostenibilità ambientale.

E di sicurezza alimentare ha parlato anche Confagricoltura commentando i dati del rapporto “Italia a Tavola 2012”: «Il problema della contraffazione è particolarmente sentito dalle aziende agricole. La nuova normativa europea sull’etichettatura e il nuovo regolamento sulle produzioni di qualità, che entreranno pienamente in vigore il prossimo anno, prevedono norme severe per combattere l’italian sounding ed istituiscono un’Agenzia europea per la difesa dei prodotti di qualità. L’Europa, dunque – rimarca l’Organizzazione agricola – si muove nella direzione delle istanze da noi sempre portate avanti in tutte le sedi, nazionali e internazionali, e che vanno ben oltre la semplice richiesta di origine dei prodotti, facilmente falsificabile. La battaglia contro la contraffazione va combattuta a 360 gradi, dai controlli sulle importazioni, agli aspetti normativi, sino alla garanzia di una sempre maggiore informazione dei consumatori, non solo in termini di indicazioni in etichetta, ma anche di campagne di sensibilizzazione».

L’indagine su “La percezione della contraffazione tra i consumatori”, commissionata dalla direzione generale per la lotta alla contraffazione e realizzata in collaborazione con alcune associazioni dei consumatori, presentata lo scorso giugno, evidenzia che c’è molto da fare anche per l’educazione dei consumatori. «Per tale motivo – conclude Confagricoltura – soprattutto nel settore agroalimentare, occorre potenziare l’azione informativa sui rischi per la salute dei prodotti contraffatti e sui danni che vengono causati all’economia agroalimentare italiana».

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