Benedetto XVI sceglie di visitare un’esperienza innovativa nel campo dei servizi agli anziani, inserita in un lavoro più che trentennale di umanizzazione della condizione degli anziani della Comunità di Sant’Egidio a Roma e nel mondo, in occasione dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni. Un’occasione speciale Per un messaggio globale, che risponde a un bisogno profondo del nostro tempo.
Il Papa inizierà la sua visita nella Casa “Viva gli Anziani” a Roma lunedì 12 novembre 2012 alle ore 11. Incontrerà inizialmente alcuni anziani profughi da Haiti e una delegazione della Comunità di Sant’Egidio. La visita avrà inizio dalla casa famiglia per persone autosufficienti e non autosufficienti, all’ultimo piano, che rappresenta un modello di assistenza di tipo familiare e sanitario 24 ore su 24. Successivamente Benedetto XVI visiterà anziani residenti in mini-appartamenti nella struttura, che godono di servizi comuni e che godono della protezione, in caso di emergenza, dell’assistenza prevista per la Casa-Famiglia.
Nel giardino interno il Papa incontrerà tutti i residenti nella struttura e rivolgerà un messaggio, trasmesso anche all’esterno della struttura da un mega-schermo. Benedetto XVI è stato invitato in maniera informale da alcuni anziani ospitati nella struttura creata dalla Comunità di Sant’Egidio per una visita a casa. L’incontro si concluderà dopo mezzogiorno.
Il mondo invecchia. La speranza di vita alla nascita in Italia è di 79,2 anni per gli uomini e di 84,6 per le donne. In Giappone è di 80,5 per gli uomini e di 87,4 per le donne. In Europa i dati sono appena inferiori a quelli dell’Italia, che, con il Giappone, rappresenta la punta più avanzata delle conquiste contemporanee per l’allungamento della vita. Ogni anno, gli ultra-sessantacinquenni nel mondo aumentano di quasi un milione al mese. Oltre 700 milioni di persone nei paesi più ricchi. E’ l’età in più, l’età più lunga. Anche nel continente africano, dove la speranza di vita alla nascita è alterata, sull’intera popolazione, dall’AIDS, dalle guerre, dalla malnutrizione e dalla carenza di acqua pulita e sanità pubblica efficiente, si assiste all’aumento degli anziani sull’intera popolazione.
Le società più avanzate economicamente non hanno ancora una risposta consolidata per gli anni in più, che rischiano di innescare concorrenza e conflitto tra vecchie e nuove generazioni, e costosi e pesanti percorsi di isolamento e solitudine, pesantezza nei sistemi sanitari, in assenza di un progetto e di una cultura capace di valorizzare in maniera innovativa “gli anni in più”.
Ovunque nel mondo aumenta il numero degli anziani, ma la loro longevità, da più parti, è avvertita con crescente preoccupazione, fino ad assumere i caratteri di un vero e proprio conflitto generazionale. E’ necessaria una “riconciliazione” tra generazioni diverse: i giovani e gli adulti hanno bisogno degli anziani e viceversa. Una società dove non c’è posto per gli anziani è disumana. Per questo la Comunità a Roma coinvolge centinaia di adolescenti e di giovani nell’incontro con gli anziani, con visite anche negli istituti dove questi vivono. Tale incontro fa scoprire ai più giovani che la longevità è uno dei frutti migliori del nostro tempo, e agli anziani che c’è posto per loro nella nostra società, perché hanno ancora molto da dare in affetto, amicizia, senso della vita.