Potrebbe anche essere visto in maniera positiva “l’ostruzionismo” di ieri del Parlamento al Governo se solo fosse dettato da sani principi. L’Italia è una Repubblica Parlamentare, fondata sul lavoro, e la sovranità è del Popolo. Il Parlamento rappresenta il Popolo, dunque l’uscita di ieri di questo importante e vitale organo istituzionale da un perenne stato di dormiveglia dovrebbe soltanto alimentare buone speranze nei cittadini. Ma purtroppo non è così. Ha ragione il presidente del Consiglio, Mario Monti, quando afferma che ieri alla Camera si è respirato un clima da campagna elettorale, anche perché non era mai successo in un anno che l’Esecutivo andasse sotto tre volte su un emendamento che prevede riduzioni ai costi della politica in Commissione Bilancio e Affari Costituzionali.
E in effetti basta ascoltare o leggere le dichiarazioni degli esponenti dei principali partiti per rendersi conto che dietro questa improvvisa presa di coscienza del Parlamento c’è solo l’intento di mantenere poltrone e privilegi.
Berlusconi che fa dietrofront per “salvarsi la pelle”, Bersani che attacca Grillo e Di Pietro, l’Udc di Casini che apre le porte al Partito Democratico, rinnegando la sua storia democristiana. Di Pietro che vuole sciogliere il suo Partito, l’Italia dei Valori. Solo polemiche in questa fase di campagna preelettorale, nessuna proposta per una Nazione che necessita di scelte coraggiose.
E poi c’è Grillo che con i suoi grillini ambisce ad avere dei seggi in Parlamento, se non addirittura a diventare premier. Fino a qualche giorno fa aveva criticato tutto e tutti, poi gli elogi al magistrato di Tangentopoli. Una scelta tattica; perché, come ha affermato Marco Travaglio sull’Huffington Post, l’asse Grillo-Di Pietro potrebbe essere il primo partito. Condivido.
Le parole del leader dell’Italia dei Valori la dicono lunga sulle possibile alleanze: «Caro Beppe – afferma Antonio Di Pietro – facciamo paura perché siamo nel giusto».
Confusione! Solo un’apparente confusione in questa fase!
Maria Ianniciello