In Italia a ottobre 2012 il tasso di occupazione è pari al 56,9 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale, invariato rispetto a dodici mesi prima. Lo comunica l’Istat, dalla cui indagine si evince inoltre che a ottobre 2012 gli occupati erano 22 milioni 930mila, sostanzialmente stabili rispetto a settembre. Su base annua si registra un calo dello 0,2 per cento (-45 mila unità). Il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 870mila, aumenta del 3,3 per cento rispetto a settembre (+93 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Su base annua si registra una crescita del 28,9 per cento (+644 mila unità). Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,1 per cento, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a settembre e di 2,3 punti nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila e rappresentano il 10,6 per cento della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 36,5 per cento, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,7 per cento rispetto al mese precedente (-95 mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,0 per cento, in diminuzione di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,5 punti su base annua.
E arrivano le prime reazioni dei sindacati.
«Bisogna interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile». E’ quanto sostiene il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commentando i dati sulla disoccupazione, specie quella giovanile. Numeri, quelli dell’istituto statistico, «che preoccupano perché confermano come l’area della disoccupazione strutturale stia crescendo a ritmi sostenuti. La dimostrazione lampante di come il governo dei tecnici non abbia lavorato sulla crescita mentre continuiamo a non avere uno straccio di politica industriale: le vertenze al Ministero dello Sviluppo economico rimangono tutte inesorabilmente irrisolte». Inoltre, osserva ancora Sorrentino, «il ministro Passera ha puntato sulle start up innovative che di innovativo hanno solo l’introduzione delle deroghe ai contratti a tempo determinato che infatti possono essere senza causale per 4 anni». Secondo la dirigente sindacale poi, «con un tale livello di disoccupazione, la domanda di sostegno al reddito crescerà, senza dimenticare che se non riparte l’occupazione ci sarà meno gettito fiscale e meno reddito disponibile per le famiglie, con tutto ciò che ne deriva in negativo in termini di finanza pubblica e consumi”. Per questo, conclude Sorrentino, “bisogna interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile. Bisogna cambiare la legge di stabilità e fare una diversa politica fiscale altrimenti le nuove generazioni moriranno d’austerità».