Non si fermano i raid su gaza e il lancio di razzi contro Israele mentre le diplomazie sono impegnate per giungere a una tregua. Israele ha momentaneamente sospeso i piani per l’offensiva di terra per dare più tempo ai negoziati ma, riferisce il governi israeliano, si tratta solo di una proroga, le azioni riprenderanno presto se non si dovesse giungere a un accordo. Il messaggio è arrivato nella notte al termine della riunione del governo israeliano che non ha accolto nessuna delle proposte avanzate dai mediatori egiziani.
La tv araba al-Arabiya, tuttavia, sostiene che il cessate il fuoco tra lo Stato ebraico e le fazioni palestinesi sia vicino, grazie all’intervento dell’Egitto che sta definendo i termini dell’accordo a cui seguirà la firma tra le due parti. Tra le clausole, secondo l’emittente televisiva, ci sarebbero la fine dell’embargo israeliano sulla Striscia di Gaza e l’apertura dei valichi di frontiera con l’enclave palestinese.
E mentre le stragi di palestinesi proseguono senza sosta, mietendo sempre più vittime, la comunità internazionale fa poco e niente per fermare quello che sta assumendo sempre più i contorni di un genocidio. La Casa Bianca ha reso noto che il presidente Barack Obama non ha chiesto di bloccare i piani per un’operazione di terra a Gaza, nella ferma convinzione che Israele abbia il diritto di prendere le proprie decisioni relative alla sicurezza. Tuttavia, Obama invia in Israele e nei territori palestinesi il segretario di Stato Hillary Clinton che avrà il compito di favorire i negoziati di pace al fine di interrompere i combattimenti a Gaza.
La Clinton atterrerà in Israele in serata in contemporanea con il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon che, dopo il colloquio col segretario della Lega araba Nabil el Araby, ha sollecitato «tutte le parti» a porre fine subito alle violenze a Gaza, affermando che una escalation «metterebbe l’intera regione a rischio».
Il premier islamico nazionalista turco Recep Tayyip Erdogan attacca duramente Israele accusandolo di essere responsabile di una «pulizia etnica» nei confronti dei palestinesi. Parole dure a cui segue un’altra accusa, quella di «calpestare il diritto internazionale».
Intanto, la tensione resta altissima. Nella notte l’aviazione e la marina militare di Israele hanno continuato a bombardare Gaza colpendo fra l’altro un istituto bancario palestinese e «tunnel terroristici». Sale vertiginosamente il bilancio delle vittime che, in meno di una settimana, sono circa 115, tra cui molte donne e bambini. Circa 900 i feriti.
Ai duri colpi di Israele hanno risposto i palestinesi con un razzo sparato da Gaza su un autobus. Non si è verificata una strage solo perché i passeggeri erano scesi dall’automezzo pochi istanti prima, al suono delle sirene di allarme. Solo l’autista ha riportato lievi ferite. Razzi di Hamas anche su Beer Sheva e Ashqelon.
Piera Vincenti