Il mistero della Tavola Doria, capolavoro dalla controversa attribuzione a Leonardo, sta per essere svelato proprio oggi al Quirinale, quando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurerà la mostra dedicata al dipinto del XVI secolo, rientrato in Italia a seguito di un accordo di cooperazione internazionale tra il Tokyo Fuji Art Museum e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, intervenuto a seguito dell’individuazione – dopo 70 anni – da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale del luogo dove l’opera era custodita.
Un vero giallo, insomma. La Tavola Doria, infatti, era sparita dall’Italia nel 1940, dopo essere stata rubata a Napoli e finita sul mercato clandestino. Già nel 1995 si era scoperto che l’opera fosse custodita in Giappone da proprietari anonimi ma si è riuscito a riportarla in Italia solo dopo una lunga e complessa trattativa terminata con un accordo che prevede che la tavola venga esposta prima a Roma, dal 28 novembre al 13 gennaio 2013 nella Sala della Rampa del Quirinale, e a Firenze per poi fare ritorno in Giappone nel giugno del 2014.
La tavola è considerata dagli esperti una testimonianza della “Lotta per lo Stendardo”, un momento della “Battaglia di Anghiari”, il monumentale dipinto murale – perduto – eseguito da Leonardo per il Salone dei Cinquecento nel Palazzo Vecchio a Firenze. L’attribuzione del dipinto è incerta ma, come aveva annunciato con certezza negli anni ’90 lo storico dell’arte Friederich Piel dell’università di Salisburgo, la mano potrebbe essere quella di Leonardo.
La mostra – come ha sottolineato il Presidente della Repubblica nell’introduzione al catalogo – vuole «rendere omaggio all’intero bilancio dell’attività straordinariamente meritoria svolta dall’Arma dei Carabinieri, attraverso l’apposito Comando specializzato nella tutela di un fondamentale interesse nazionale quale il recupero di opere d’arte illegalmente trafugate».