Il 19 novembre 2012 la Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato col più alto numero di voti finora mai registrato una risoluzione che chiede una Moratoria Universale della pena capitale: 110 paesi favorevoli, 39 contrari, gli altri paesi astenuti o assenti. Due giorni dopo, il 21 novembre, Mohammed A.A. Kasab è stato giustiziato in India, la prima esecuzione dal 2004, e difficoltà, per la ripresa delle esecuzioni, emergono in Giappone e Taiwan, dopo una moratoria di fatto, e in altri paesi del bacino arabo, nei Caraibi e in Asia. Mentre continua la riduzione dei paesi che usano la pena capitale in Africa. Nel 2012 il Connecticut ha abolito la pena capitale, quinto stato americano negli ultimi cinque anni, dopo New Jersey, New Mexico, New York, Illinois.
È la conferma, come anticipato dallo Speciale di Cultura e Culture, di una tendenza costante verso l’abolizione della Pena di morte, frutto di una grande sinergia di molti Paesi – con l’Italia in prima linea ed il considerevole apporto della Comunità di Sant’Egidio assieme alle organizzazioni raccolte nella Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte.
Per dire no alla pena di mostre sarà celebrata la Giornata Internazionale di Cities for Lifeche sarà inaugurata a Roma, il 27 novembre, dal VII Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia: “Per un mondo senza pena di morte”. In totale, saranno 20 i Ministri della Giustizia presenti a Roma per il summit per l’abolizione della Pena di Morte. Alla mobilitazione prendono parte 1500 città, 69 capitali nei cinque continenti, 90 Paesi.bSempre nella capitale, il 29 novembre alle ore 19.00 al Colosseo, si svolgerà la Cerimonia finale con l’illuminazione “speciale” del Colosseo, diventato il simbolo mondiale della Giornata Internazionale di Cities For Life.
Insieme al Ministro della Giustizia italiano Paola Severino interverranno Robert Badinter, protagonista della storica battaglia che ha portato all’abolizione della pena di morte in Francia e il costituzionalista Valerio Onida, Ministri della Giustizia, autorità europee e testimoni internazionali della battaglia verso l’abolizione. Una delegazione dal Connecticut racconterà il percorso dell’abolizione appena sancita nello stato americano.bSaranno presenti Ministri della Giustizia e Rappresentanti dei rispettivi Governi provenienti da venti paesi del mondo. Sarà presente inoltre una delegazione della Svizzera, dell’ONU, e dell’Unione Europea, che sostengono la Conferenza internazionale.
Le Conferenze Internazionali rappresentano il laboratorio di un metodo di lavoro che continua a tutti i livelli, dalla società civile, al dialogo con le leadership e i rappresentanti politici, durante l’anno, in tutti i paesi che intervengono. Sono state il modo per creare e accompagnare in questi anni i percorsi di abolizione in paesi come il Gabon, la Mongolia, l’Uzbekistan, e per accrescere i consensi sulla Risoluzione ONU per una moratoria universale
La Giornata Internazionale delle “Città per la Vita, Città contro la Pena di morte” – che si celebra ogni 30 Novembre, in ricordo dell’anniversario della prima abolizione della pena capitale ad opera di uno stato europeo, il Granducato di Toscana, avvenuta nell’anno 1786 – rappresenta una straordinaria iniziativa che nel corso degli anni ha riunito numerose amministrazioni locali e società civili, per offrire e promuovere universalmente questa battaglia tanto decisiva per l’umanità intera. Assieme alla Giornata Mondiale che si celebra ogni 10 ottobre, rappresenta la più grande mobilitazione mondiale annuale contro la pena di morte, e coinvolge oltre 1500 città.
A Roma a in molte città italiane ed europee testimoni straordinari di questa battaglia mondiale per un livello più alto di giustizia saranno presenti e interverranno: da David Atwood, fondatore della Texas Coalition Against the Death Penalty, a Bud Welch, familiare di una vittima dell’attacco terroristico di Oklahoma City e Tamara Chikunova, fondatrice del movimento Madri contro la Pena di Morte nelle ex-Repubbliche Sovietiche.