SE TUTTA L’AFRICA

IN LIBRERIA

«Non sono andato in Africa in cerca di avventure, a caccia di elefanti o per trovarci i diamanti» scrive così Ryszard Kapuściński che nel suo libro Se tutta l’Africa (Feltrinelli, pp. 288, Euro 16, 00) pubblica dieci reportage africani inediti e ricchi di fascino, che porteranno il lettore alla scoperta di un mondo distante ma sorprendentemente vicino, in cui le persone vivono, gioiscono e molto più spesso soffrono. Le vicende umane si intrecciano con la politica e la storia, dando vita a racconti di indubbio fascino.

In questi dieci reportage narrativi apparsi tra il 1962 e il 1966 sul settimanale “Polityka” – e in uscita il 28 novembre 2012 – con l’occhio attento e la profondità di giudizio che gli sono propri Kapuściński descrive il periodo di rottura nella storia del continente: la nascita di nuovi Stati, i capi che li hanno guidati, la crisi dei primi sistemi politici e le storie della gente comune. Storico per formazione e per passione, Kapuściński ha osservato ogni cosa sul campo, rischiando talvolta la vita; e questo fa sì che, per quanto gli stessi eventi siano stati narrati da giornalisti di tutto il mondo, nessuno di loro abbia lasciato una testimonianza paragonabile. L’acutezza, la densità, la complessità delle analisi sono quelle che ritroviamo in Ebano e La prima guerra del football. Ma la cosa più straordinaria è che a distanza di quarant’anni questo libro continui a essere fondamentale per chiarire i problemi dell’Africa e, per varie ragioni, resti una delle più importanti testimonianze mondiali della decolonizzazione africana.

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