Il MAXXI Arte, diretto da Anna Mattirolo, presenta William Kentridge. Vertical Thinking. La mostra, che rimarrà aperta fino al 3 marzo 2013 a cura di Giulia Ferracci, ruota intorno all’installazione The Refusal of Time, realizzata per Documenta 13 di Kassel e presentata al MAXXI in prima italiana. Ripensata per gli spazi della Galleria 5 del museo, l’installazione – forte, avvolgente, suggestiva – è un’esplosione di suoni, immagini, ombre cinesi con al centro una macchina pulsante di leonardesca memoria.
Il lavoro nasce da una riflessione pluriennale sul concetto di tempo, sviluppata da Kentridge insieme con il fisico e storico della scienza Peter L. Gallison. E’ stato realizzato in collaborazione con il compositore Philip Miller e con Catherine Meyburgh per l’elaborazione video e l’editing. La danzatrice e coreografa sudafricana Dada Masilo, affascinante ed eclettica, ha curato le coreografie.
Punto di partenza è l’idea di “tempo standardizzato”, il modo in cui ogni giorno l’umanità misura il tempo perdendo la consapevolezza che si tratta solo di una convenzione. Il lavoro richiama le atmosfere del XIX secolo, quando la crescente industrializzazione ha fatto nascere la necessità di sincronizzare il proprio tempo personale con quello di milioni di altri individui. La riflessione sul tempo si accompagna con quella sull’attraversamento della terra seguendo i vari fusi orari e i tempi delle albe e dei tramonti.
Con The Refusal of Time, Kentridge realizza un’opera colossale: film animati con una proiezione sincronica a cinque canali in cui confluiscono le suggestioni del teatro, il disegno, la musica, la danza, il cinema, in una commistione e ricchezza di linguaggi che è tipica dei suoi lavori. Nei film, danzatori-ombre interagiscono con vari strumenti che rimandano alla misurazione del tempo: megafoni cilindrici, ruote, orologi ottocenteschi orchestrati da giganti metronomi proiettati sulle pareti. Lo spettatore è completamente immerso nel racconto, al tempo stesso epico e fiabesco, dove le ombre dei danzatori si rincorrono e lo stesso artista appare e scompare attraversando lo spazio di immaginarie carte geografiche.
In mostra al MAXXI anche 14 serigrafie inedite, tra cui Vertical Thinking, da cui trae ispirazione il titolo stesso della mostra. E poi bozzetti preparatori per The Refusal of Time, una maquette della messa in scena di Refuse the Hour e sei opere della collezione permanente del MAXXI Arte, cuore pulsante del museo. Tra queste, esposte per la prima volta: Flagellant,1996-1997, liberamente ispirato a Ubu Roi di Alfred Jarry, riflessione sul tema dell’apartheid; Cemetery with Cypresses, 1998, ispirato a Il ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi, ambienta il ritorno dell’eroe acheo in un ospedale di Johannesburg; Untitled (Large Drawing – Standing Man), 2001; il video Zeno Writing del 2002, che si ispira al famoso personaggio di Italo Svevo. Esposti inoltre il grande arazzo North Pole Map del 2003 che evoca il viaggio della vita e l’attraversamento dei confini e l’installazione Preparing the flute del 2004-2005, teatro in miniatura che include musiche e soggetti tratti dal Flauto Magico di Mozart.
La mostra Vertical Thinking fa parte del progetto KENTRIDGE A ROMA, realizzato in sinergia da tre prestigiose istituzioni – MAXXI, Fondazione Romaeuropa, Teatro di Roma – per rendere omaggio al grande artista e creare una straordinaria occasione per conoscere la sua opera inconfondibile, complessa, originale.