“Volevo creare un prodotto funzionale che fosse in parte scultura,
che fosse bellissimo anche a luci spente,
che permettesse dei raggruppamenti organici
in grado di creare un fantastico panorama di luce e forma”.
Karim Rashid
La lampada Nafir nasce dalla brillante immaginazione di Karim Rashid il cui estro si è formato in Canada e, successivamente sotto la guida di Ettore Sottsass. Non a caso la collezione di lampade ideate per AXOLIGHT, come tanti altri prodotti del designer egiziano, nasce da un’ispirazione ludica con forme fluide che si abbinano ad un sapiente uso dei colori.
NAFIR con la sua forma scultorea ricorda un coro di trombe listate a festa, fogge organiche per creare un fantastico panorama di luce e forma. Un trionfo di vitalità e un segno inconfondibile per una collezione di lampade favolosa che rimane nell’alveo della raffinatezza più pura. L’archetipo formale di Nafir è con esattezza una tromba di origine nord africana di piccole dimensioni, senza pistoni, usata per ottenere suoni particolarmente squillanti.
In una recente intervista Rashid ha affermato che «La luce è un meraviglioso fenomeno immateriale. Crea uno stato d’animo, cambia emozioni e stati mentali, crea benessere. Allo stesso tempo la lampada, come oggetto, può essere un’estensione simbolica della funzione oppure può essere pura forma scultorea. Negli ultimi dieci anni nessun altro elemento della casa è cambiato così radicalmente come l’illuminazione: le forme possono essere pura espressione di design, mentre le fonti luminose sono più efficienti e flessibili di quanto fossero in passato».
Partendo da queste convinzioni il designer ha utilizzato la luce quale complemento alla musica, immaginando un piano fluido tirato verso l’alto da più punti: la manipolazione tridimensionale del piano, a poco a poco, prende forma e si trasforma in un oggetto che evoca una tromba.
La forma fluida e dinamica di Nafir vuole essere in questo modo espressione della luce stessa, con l’involucro che diventa parte integrante di ciò che contiene. L’originalità della forma ha colpito prima di tutti i committenti. Lorenzo Truant, art director di AXOLIGHT ha spiegato che già il concept della lampada faceva intuire l’immagine mentale di Karim: «una costruzione tutta digitale di un piano dai contorni fluidi, che viene sollevato su uno o più punti in modo da formare delle curve con delle cuspidi. E’ quello che avviene se, su una tela elastica tesa e dai bordi curvi, si afferra una o più parti e si tira verso l’alto»
Da questa prima immagine astratta Axo Light è partita, ha razionalizzato alcuni aspetti tipologici e tecnologici, ha fatto crescere l’idea e l’ha resa reale. In tal senso si può dire che Karim è il padre di Nafir e AxoLight la madre.
La lampada viene proposta con elementi singoli o a gruppi di tre illuminati da una tecnologia a LED. Partendo da queste tipologie e dalla combinazione di tre soli colori (bianco oro e argento) la collezione di lampade offre la possibilità di creare e personalizzare un numero infinito di composizioni adatte sia al mondo residenziale che al contract. (Foto: Axo Light)
Ada Faretra