Tra donne che faticano a trovare lavoro, alte che devono scegliere tra carriera e famiglia, e il bonus per le neomamme annunciato dalla Fornero, c’è un dato che fa riflettere gli italiani e che riporta in auge una serie di mestieri femminili che per anni sono stati appannaggio delle straniere. Ebbene sì, complice la crisi e la necessità di arrotondare lo stipendio, le italiane tornano a fare le colf, le badanti e le baby sitter.
Secondo quando emerge dai dati Inps, dal 2008 ad oggi le domestiche e le badanti di nazionalità italiana sono aumentate del 20 per cento. Nel 2011, 143.207 collaboratori domestici erano italiani, 23.000 in più rispetto al 2008, e il numero, destinato a crescere, è sintomatico della tendenza a ritornare ai lavori di caregiving. A farlo, come spiega Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe, sono soprattutto donne-mamme con figli a carico, donne sole, donne con i mariti disoccupati.
E proprio la disoccupazione maschile, unita al crescente bisogno di arrivare a fine mese, stanno spingendo sempre più le italiane a cercare lavoro come collaboratrici domestiche, badanti e baby sitter. Qualche anno fa, quando questi lavori erano riservati esclusivamente alle straniere, la tendenza sembrava irreversibile, invece ora le italiane avvertono sempre di più l’esigenza di trovare un’occupazione e, per tirare avanti, sono disposte anche ad accettare quei lavori che per molto tempo non hanno più voluto fare. Ma, come dargli torto? Già a casa loro devono lavare, stirare e cucinare; perché farlo anche in casa degli altri?
Tuttavia le donne italiane, che forse più di altre sono state abituate al servizio, hanno scelto una sorte migliore rispetto alla greche che, per far fronte alla crisi, si sono date alla prostituzione. In Spagna invece, per abbattere i costi dei funerali, sempre più persone scelgono di donare il proprio corpo alla scienza. Guardando all’estero, quindi, la tendenza a tornare ai lavori di caregiving non è poi così negativa. Tate, badanti e colf sono figure preziose all’interno di una famiglia e, adesso che le italiane sono tornare a farle, sarà considerato un po’ meno umiliante.
Piera Vincenti