A causa del grande freddo che si farà sentire soprattutto nei prossimi giorni, le città si organizzano per dare assistenza a tutte quelle persone che purtroppo non hanno una casa. Il Comune di Milano ha messo a punto un piano per i senzatetto, avviato dallo scorso 15 novembre, ma che è entrato nel vivo con l’abbassamento delle temperature di questi giorni. Nei centri di accoglienza sono ospitate quasi 1.500 persone (il 90 per cento uomini): tre su dieci sono italiani. Tra gli stranieri (il 70 per cento del totale), il 15 per cento è titolare dello status di asilo politico, protezione umanitaria e sussidiaria. Il 24 per cento delle persone accolte ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni, il 22% tra i 30 e 39; quasi due su dieci (il 19 per cento) hanno tra i 19 e i 29 anni e la stessa percentuale (19 per cento) è rappresentata dalla fascia d’età 50-59 anni; nessuno ha meno di 18 anni.
In soccorso di chi vive e dorme per strada sono state attivate 10 unità mobili notturne che girano nelle vie della città per distribuire coperte di lana, sacchi a pelo e bevande calde. Inoltre, da domenica 3 dicembre, il Centro Aiuto della Stazione Centrale, in via Ferrante Aporti 3, prolunga l’apertura sino alle ore 24, offrendo assistenza e sistemazione per chi si trova in difficoltà. Da martedì scorso, in collaborazione con La Cordata, il Comune ha attivato un insediamento di emergenza per accogliere le donne senza dimora: si tratta di una sperimentazione unica nel suo genere. Entro domenica sarà operativo il raddoppio dei container presenti in via Barzaghi, mentre nelle prossime settimane una nuova struttura in via Aldini funzionerà, in particolare, come punto di riferimento per le famiglie più povere, in aggiunta agli altri centri a disposizione: la Casa di accoglienza comunale di viale Ortles 69 e le strutture convenzionate con Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi, Fondazione Progetto Arca, Remar, Centro di Accoglienza sociale territoriale Cast, Associazione Papa Giovanni XXXIII, Associazione Sviluppo e Promozione. Domani, 7 dicembre, in occasione della trasmissione della Prima della Scala, l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino farà visita alla Casa di accoglienza comunale di viale Ortles 69, dopo essersi recato in questa struttura e al Centro Aiuto Stazione Centrale di via Ferrante Aporti 3 intorno alla mezzanotte di martedì 4.
«Già in queste prime giornate di freddo rigido – ha dichiarato l’assessore Pierfrancesco Majorino – arriveremo a superare abbondantemente 1.500 posti disponibili: un numero destinato a crescere sensibilmente entro gennaio, fino ad arrivare a quota 2.500. Tutto questo si arricchisce della presenza costante di 10 unità mobili, di interventi volti a rafforzare alcune nostre azioni più tradizionali come la distribuzione di pasti e le docce, di un controllo continuo dei nostri servizi. Continuiamo a rinnovare il nostro appello ai cittadini – ha proseguito Majorino –: dateci una mano per aiutare chi ha meno, segnalateci chi vive per strada ed è in difficoltà ai numeri 02. 884.47645, oppure 02.884.47646 o 02.884.47647. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, associazioni del Privato sociale, volontari e cittadini che già lo scorso inverno hanno contribuito, in maniera determinante, a salvare dalla strada e dal freddo centinaia tra uomini e donne».
Per segnalare casi di senzatetto, magari non ancora noti ai servizi del Comune o per avere informazioni sui servizi offerti dal Centro Aiuto, sono a disposizione i seguenti numeri di telefono: 02. 884.47645 – 02.884.47646 – 02.884.47647 attivi tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 19.30 (il sabato e la domenica dalle 9 alle 15) e nelle giornate di prolungamento dell’orario di apertura fino alle ore 24. Con il nuovo programma di accoglienza del Comune, quest’anno i posti letto per le persone senza fissa dimora saranno raddoppiati. Si passerà dai 1.248 posti messi a disposizione un anno e mezzo fa della precedente Amministrazione a 2.500, obiettivo per questa stagione invernale e per la prossima. Già lo scorso inverno il numero era salito a 2.020 posti di prima accoglienza, grazie all’uso di ulteriori spazi pubblici e privati tra cui alcuni centri anziani, la discoteca all’interno dell’Ortomercato e il mezzanino della metropolitana di Stazione Centrale.