Il 21 dicembre 2012 Taiwan ha messo a morte sei prigionieri del braccio della morte, il maggior numero di esecuzioni praticate in un solo giorno negli ultimi anni. A darne notizia è l’associazione Nessuno Tocchi Caino, impegnata in difesa della vita e contro la pena capitale. Le esecuzioni, riferisce l’associazione, sono state effettuate intorno alle 18:30 in tre carceri, in diverse parti del Paese, il giorno dopo che il ministro della Giustizia Tseng Yung-fu ha firmato i sei ordini di esecuzione. Tutti avevano sentenze capitali approvate dalla Corte Suprema. Tseng Si-ru e Hung Ming-tsung sono stati giustiziati nella prigione di Taipei; Chen Chin-huo e Kwang Teh-chiang nella prigione di Greater Taichung; Huang Hsien-cheng nella prigione di Greater Tainan e Tai Te-ying nella Prigione di Greater Kaohsiung, ha reso noto il Vice Ministro della giustizia Chen Shou-huang in una conferenza stampa. Non è stato precisato come i sei siano stati giustiziati. Di solito i detenuti a Taiwan vengono messi a morte con un colpo di arma da fuoco alla testa. Chen Shou-huang ha detto che i sei giustiziati avevano ucciso donne e bambini con modalità molto crudeli, compreso l’incendio di una casa che ha ucciso vite innocenti.
Nelle settimane precedenti, il dibattito sull’uso della pena di morte era stato riacceso nel Paese dall’omicidio in un parco giochi di un ragazzino di 10 ani. A seguito di notizie secondo cui il 29enne sospettato dell’omicidio aspettava con impazienza vitto e alloggio gratis in carcere, manifestanti arrabbiati si sono riuniti davanti al Ministero della Giustizia, chiedendo l’esecuzione di tutti i condannati a morte dell’Isola. Il Vice Ministro della Giustizia Chen Shou-huang ha ribadito l’obiettivo a lungo termine del Ministero della Giustizia di abolire la pena di morte. Ma il Ministero deve comunque rispettare la legge e praticare le esecuzioni fino a quando i cittadini raggiungeranno un accordo per porre fine alla pena capitale, ha aggiunto.
Il Ministero ha presentato i risultati di un sondaggio secondo cui l’80 per cento della popolazione di Taiwan è contro l’abolizione della pena di morte. Il ministro della Giustizia Tseng Yung-fu, che si è insediato nel 2010, ha ripreso le esecuzioni capitali a Taiwan dopo una moratoria che durava dal 2005. Quattro prigionieri sono stati giustiziati nel mese di aprile 2010 e cinque prigionieri nel marzo 2011. Secondo la statale Central News Agency, ci sono un totale di 55 condannati a morte dopo le esecuzioni del 21 dicembre.
In Iran il 27 dicembre 2012 sei prigionieri sono stati impiccati in Iran dopo essere stati riconosciuti colpevoli di stupro e traffico di droga. La legge iraniana prevede la pena di morte per il possesso di più di 30 grammi di eroina o di 5 chili di oppio. Secondo le stesse autorità, che però non forniscono statistiche ufficiali, molte esecuzioni in Iran sono relative a reati di droga, ma è opinione di osservatori sui diritti umani che molti di quelli giustiziati per reati comuni, in particolare per droga, possano essere in realtà oppositori politici.
In controtendenza la Florida, sempre stando a ciò che riferisce Nessuno Tocchi Caino, dove il 21 dicembre 2012: una giuria popolare della Broward County, in Florida, ha assolto Seth Penalver, 39 anni, bianco, dagli omicidi per i quali era stato condannato a morte nel 1999. Il giudice Thomas Lynch, che ha presieduto il processo, ha spiegato che trasmetterà l’assoluzione alla amministrazione penitenziaria, la quale a sua volta la trasmetterà al carcere per la scarcerazione, che è prevista a breve. Questo perché, come è noto, negli Stati Uniti le assoluzioni diventano immediatamente esecutive. Penalver viene registrato dal DPIC come il caso n° 142 di “esonerato” (ossia assolto dopo una condanna a morte) a partire dal 1973. È il 24° caso che avviene in Florida, lo stato con il più alto numero di “esonerati”. Nel 2012 c’è stato un altro caso di “esonero”: quello di Damon Thibodeaux in Louisiana, scarcerato il 28 settembre.
In Kenya, invece, sei agenti della polizia amministrativa (AP) sono stati condannati a morte per aver ucciso sette tassisti a Kawangware, due anni fa. Il giudice Fred Ochieng ha emesso la sentenza dopo aver respinto le attenuanti. Gli imputati avevano sostenuto di aver risposto al fuoco per legittima difesa e avevano chiesto al giudice di essere considerate come persone in stato di pericolo, inoltre avevano sostenuto di aver sparato senza premeditazione.
Ancora notizie sulla pena capitale dall’associazione Nessuno Tocchi Caino, che riferisce che la Corte Suprema dello Zimbabwe ha confermato la condanna a morte di un omicida che è stato nel braccio della morte negli ultimi 15 anni. Si tratta di George Munyaradzi Manyonga, che con il suo appello costituzionale aveva cercato di ottenere l’annullamento della condanna e della sentenza contro di lui. Manyonga è stato riconosciuto colpevole di omicidio nel 1995 ed è stato condannato a morte nel 1997.