Al Policlinico Gemelli c’è anche un robot nella squadra dei chirurghi che contribuisce al buon esito di interventi complessi e all’avanguardia. Il robot lavora già da alcuni mesi e progressivamente lo farà a pieno regime, in modo da garantire il massimo utilizzo di una “risorsa” altamente tecnologica, ma molto costosa. Il robot da Vinci è oggi impiegato da un team di chirurghi del Gemelli di diverse specialità: chirurghi digestivi, chirurghi endocrini, urologi, ginecologi, chirurghi toraci e chirurghi epatobiliari. È da pochissimo in forza presso il Gemelli e già con il robot Da Vinci sono stati eseguiti più di 50 interventi con ottimi risultati. La maggioranza degli interventi finora effettuati sono stati isterectomie e prostatectomie radicali, surrenectomie, resezioni del retto, colposacropressie, colecistectomie, emicolectomie, pancreasectomie, bypass gastrico, timectomie. Il robot-chirurgo è ormai al lavoro tutti i giorni in sala operatoria: l’obiettivo è di effettuare 450-500 interventi chirurgici robotici l’anno. Dell’uso del robot in chirurgia si è parlato oggi nel corso del meeting “La Robotica in Chirurgia Digestiva, i vantaggi e i costi”, svoltosi presso il Policlinico Gemelli.
«Il robot è una tecnologia d’avanguardia, che consente di effettuare interventi chirurgici ad alta complessità con tecnica mininvasiva – spiega il professor Doglietto -. L’acquisizione del robot-chirurgo – costato oltre 3 milioni di euro – è un ulteriore passo avanti che la Direzione generale del Policlinico Gemelli, di concerto con i clinici, ha deciso di fare per rafforzare e incrementare ulteriormente l’offerta assistenziale a beneficio dei pazienti che si rivolgono al nostro ospedale». In Italia sono circa 60 i centri che oggi dispongono del robot chirurgo: in molte di queste strutture, tuttavia, non viene utilizzato quotidianamente, soprattutto per motivi di budget.
La chirurgia robotica, nonostante i costi maggiori della chirurgia tradizionale, garantisce un ritorno molto alto in termini di outcome. «I vantaggi per il paziente sono per alcuni aspetti sovrapponibili a quelli della laparoscopia: cicatrici più piccole, degenze più brevi, migliore tempo di ripresa. In alcuni casi selezionati l’intervento con il robot offre un migliore risultato funzionale, in considerazione della maggiore accuratezza e precisione del gesto chirurgico – sottolinea Sergio Alfieri, Professore associato di Chirurgia generale all’Università Cattolica e responsabile dell’UOS Laparoscopia in Chirurgia Digestiva del Gemelli, nonché coordinatore del meeting -. Questo perché il robot offre al chirurgo una visione tridimensionale del campo operatorio, una maggiore accuratezza nella visione delle strutture più piccole e delicate, permettendo inoltre movimenti molti precisi e dando la possibilità di raggiungere sedi del corpo ‘scomode’ per la mano del chirurgo, perché si trovano in profondità. Nell’ambito della chirurgia digestiva, da quando abbiamo cominciato a utilizzare il robot, abbiamo eseguito alcuni interventi per i tumori del pancreas, per i tumori del colon-retto e per patologia gastrica».
Al Gemelli, infine, è stata acquistata una seconda postazione robotica in modo da poter formare a queste tecniche operatorie anche giovani chirurghi, ottemperando così ai doveri istituzionali di una Scuola medica di eccellenza.