L’Auditorium Parco della Musica ospiterà nel mese di febbraio la nona edizione di Equilibrio Festival della nuova danza, la rassegna organizzata dalla Fondazione Musica per Roma che offre una panoramica sulla danza mondiale, ospitando grandi maestri e artisti emergenti provenienti da Belgio, Canada, Cecoslovacchia, Francia Italia, Stati Uniti e Tunisia, con tre prime italiane e una prima mondiale in cartellone. Anche quest’anno la direzione artistica è affidata a Sidi Larbi Cherkaoui, il coreografo e danzatore belga più volte protagonista della programmazione di Musica per Roma.
La manifestazione, che si svolgerà dal 2 al 27 febbraio 2013, è stata presentata ieri. L’Amministratore delegato di Musica per Roma Carlo Fuortes ha rilevato come si tratti «della nona edizione in dieci anni di vita dell’Auditorium e quindi della più antica rassegna nella giovane storia del Parco della Musica. Il viaggio nella danza di Equilibrio presenta uno spaccato della scena contemporanea internazionale. Quest’anno otto produzioni per tredici spettacoli con tre prime italiane e una prima assoluta, più il Premio Equilibrio. Il festival è diventato ormai uno dei più importanti d’Europa. La direzione artistica di Sidi Larbi ha introdotto la novità del tema di ogni singola edizione. Lo scorso anno, precorrendo i tempi, il tema era quello della resilienza (quest’anno Obama l’ha invocata durante il giuramento e la resilienza sarà il tema del forum economico mondiale che prende il via proprio oggi a Davos). Questa edizione si aprirà invece all’insegna di un altro tema molto affascinante, quello dell’inevitabilità».
L’inevitabilità dell’invecchiamento, della mortalità e della fragilità nello spettacolo 6000 milesaAway di Sylvie Guillem (il 3 febbraio, la grande ballerina, per la prima volta ospite del Festival, sarà anche la prima star della danza a esibirsi sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia). L’inevitabilità della memoria e dell’oblio nell’opera di Wim Vandekeybus (il 20 febbraio la prima italiana di What the Body Does Not Remember e il 23 febbraio booty Looting), l’inevitabilità umana del saccheggio, dell’invasione, della devastazione e della conservazione, ma anche della tenerezza, del conflitto e del ripercorrere sempre la nostra Storia nel Puz/zle di Sidi Larbi, realizzato in coproduzione con Fondazione Musica per Roma (11 e 12 febbraio, in prima italiana), l’inevitabilità sia della paura, sia del desiderio, sia della danza in Fear and Desire un progetto di Gaia Saitta con Julie Anne Stanzak e Ifhuman in prima assoluta il 7 febbraio e in Creation 2012 di Dave St-Pierre (16 e 17 febbraio – consigliato a un pubblico adulto), l’inevitabilità delle riunioni culturali e delle divisioni in Rayahzone di Ali Thabet e Hèdi Thabet (prima italiana, 5 febbraio), l’inevitabilità dei fili incrociati e del vuoto in A Louer di Peeping Tom (26 e 27 febbraio).
Il curatore della rassegna, il coreografo e danzatore belga Sidi Larbi Cherkaoui ha ha sottolineato che «il numero nove è un numero al quale sono molto legato perché prelude al compimento della decina dando la sensazione di un ciclo che si sta per chiudere e che riapre nuove prospettive».
A inaugurare il Festival i finalisti della sesta edizione del Premio Equilibrio Roma per la danza contemporanea che si esibiranno in Teatro Studio il 2 e il 3 febbraio: Gleni Çaçi con Hospice, Ramona Caia, Jacopo Jenna, Giulia Mureddu della Compagnia CANI con Trio con bandiera; Davide Calvaresi, 7-8 chili, Replay; Francesca Foscarini, Grandmother, Alice Gosti, Ho sempre voluto regalarti un elefante rosa, Silvia Gribaudi, Non solo, Giovanni Leonarduzzi, Compagnia Ballanda, Senza saper né leggere né scrivere, Daniele Ninarello, Ricardo Ambrozio, Many, Giovanna Velardi, Carmen duo.
Quest’anno, nell’ambito della sesta edizione del Premio Equilibrio, la Fondazione Musica per Roma oltre al consueto premio per la migliore creazione promuove una menzione speciale per il miglior interprete partecipante alla selezione finale dell’edizione 2013.
A completare il ricco programma del Festival il seminario di drammaturgia della danza con Guy Cools, il seminario di tamburi giapponesi con Kazunari Abe e un ciclo di incontri con Guy Cools, David Jays, Karthika Nair, Sylvie Guillem, Julie Anne Stanzak, Wim Vandekeybus.
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